Avellino. La cronaca agghiacciante di un delitto. Un mistero rimasto irrisolto da 400 anni esatti. Le note struggenti dei Madrigali. Sono questi gli ingredienti de “L’assassino è innocente”, lo spettacolo di teatro interattivo della storica compagnia napoletana de “il Pozzo e il Pendolo” che il Teatro “Carlo Gesualdo” di Avellino proporrà gratuitamente da domani giovedì 18 aprile alle 21 in occasione del cartellone “il Madrigalista” per le celebrazioni dei 400 anni dalla morte del principe Carlo Gesualdo da Venosa. Per la prima volta nella storia del Teatro comunale di Avellino, intitolato proprio al grande madrigalista Carlo Gesualdo, attori e pubblico saliranno insieme sul palcoscenico per dare vita ad uno spettacolo imperdibile che da 14 anni raccoglie uno straordinario successo in tutta Italia. I sei artisti napoletani della compagnia “il Pozzo e il Pendolo”, riporta il comunicato dell'Istituzione Teatro "Carlo Gesualdo", insieme ai 200 fortunati spettatori/attori che avranno il piacere di salire sul palco del “Gesualdo” e al “master” che li condurrà per mano nello sviluppo dello spettacolo, saranno i protagonisti di una storia che corre su un doppio binario: quello del passato e quello del presente.

“L’assassino è innocente” comincia allo scoccare della mezzanotte di un martedì di quattrocento anni fa. Racconta una vicenda dai risvolti oscuri e inquietanti, ispirati all’omicidio più famoso del Cinquecento napoletano: quello di Fabrizio Carafa e Maria d’Avalos per mano del marito Carlo Gesualdo. La vicenda cinquecentesca fa da sfondo ad un delitto analogo consumato, però, quattrocento anni dopo. I protagonisti della storia contemporanea sono legati dal doppio filo della passione e dell’interesse “professionale” alla follia e alla disperazione che armarono la mano del Principe di Venosa. L’indagine coinvolgerà attivamente il pubblico salito eccezionalmente sul palcoscenico per la ricerca di un assassino che sembra essersi mosso sulle note struggenti dei Madrigali di Carlo Gesualdo, si dipana lungo il filo rosso di una cronaca di amore e morte che, a dispetto dei secoli, conserva inossidabile il suo fascino oscuro. «La storia di Carlo Gesualdo, Maria d’Avalos, e Fabrizio Carafa ha segnato in qualche modo la nascita de Il Pozzo e il Pendolo – spiega Annamaria Russo, regista de “L’assassino è innocente” e fondatrice della compagnia partenopea – Fu rappresentata per la prima volta a chiusura del calendario d’eventi del maggio dei monumenti del 1999 in piazza san Domenico Maggiore. Erano presenti circa cinquemila persone. Quell’inaspettato bagno di folla ci convinse che forse a Napoli mancava un luogo in cui si “raccontassero storie”. Per caso, o per destino, proprio in quella piazza trovammo un’antica rimessa di carrozze che ci sembrò il palcoscenico ideale per farlo. Sei mesi dopo, nel dicembre del 1999 si inaugurava il Pozzo e il Pendolo». “L’assassino è innocente”, nella sua fortunata formula spettacolo/ gioco è stato il copione più rappresentato da Il Pozzo e il Pendolo. Hanno interagito con lo spettacolo almeno 15 mila persone, spalmate sulle oltre 200 repliche dal debutto. Inevitabile che per gli artisti de Il Pozzo e il Pendolo, Carlo, Fabrizio e Maria siano “soci onorari” della compagnia teatrale stessa. Domani, Giovedì 18 alle ore 12, Annamaria Russo incontrerà la stampa sul palcoscenico del Teatro “Carlo Gesualdo” di Avellino e illustrerà la fortunata formula di teatro interattivo de “L’assassino è innocente”.

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