A conclusione di una complessa e prolungata attività d'indagine, i Finanzieri della Tenenza di Sant'Angelo dei Lombardi, su coordinamento della Procura della Repubblica di Avellino, hanno dato esecuzione ad un decreto di sequestro preventivo, finalizzato alla confisca per equivalente, disposto nei confronti delle disponibilità mobiliari ed immobiliari ascrivibili in capo ad una coppia di fratelli imprenditori, esercenti attività connesse alla macellazione e produzione di carni. 
La genesi dell'attività investigativa trae spunto dall'acquisizione di copiosa documentazione contabile, rinvenuta a seguito dell' esecuzione di un mirato accesso, effettuato oltre un anno addietro, presso uno stabilimento industriale, all'epoca, dei fatti intestato ad un terzo soggetto, rivelatosi poi una rnera "testa di legno", da quanto risulterebbe dalle indagini. il cui esito porterebbe ad un'evasione fiscale scaturente dal mancato versamento delle liquidazioni annuali dell'IVA che andrebbero dal persiodo 2005-3008 ed ammonterebbe ad oltre 6 milioni di euro.
Le mirate indagini si sono, dunque, concentrate sull'individuazione di quelli che sarebbero i reali amministratori di fatto della realtà economica attenzionata, la quale avrebbe operato in un sostanziale regime di assoluta evasione per mezzo di un meccanismo volto all'incameramento dell'I.V.A. a credito sulle vendite, che, dal comunicato della GdF, a seguito della compensazione con la componente a debito dell'imposta versata sugli acquisti, non sarebbe mai corrisposta sottoforrna di tributo all'Erario, e avrebbe consentito la realizzazione di enormi ed illeciti guadagni a scapito del Fisco.
In particolare, nel corso degli anni, i presunti responsabili della vicenda avrebbero dato vita a 3 distinte realtà societarie, succedutesi nel tempo e avrebbero avuto una serie di connotazioni tra loro similari quali il perseguimento di un medesimo oggetto sociale, l'impiego in forma prevalente della stessa manodopera, la titolarità di eguali beni mobili ed immobili nonché il costante ed immutato riferimento ad un unico panorama di clienti e fornitori. Secondo la ricostruzione effettuata dalla Guardia di Finanza, le prime due compagini societarie si sarebbero succedute in un arco temporale compreso tra il 2001 e il 2008, periodo in cui avrebbero sistematicamente omesso la corresponsione dell'IVA scaturente dalle liquidazioni annuali, e avrebbero dato vita, poi, agli inizi del 2009, ad una terza realtà industriale, quest'ultima in regola con i previsti adempimenti tributari. Gli accertamenti, alla luce degli elementi probatori raccolti, consentirebbero, dunque, di smascherare l'ipotizzato modus operandi, che sarebbe stato reiterato e pianificato nel tempo, che sarebbe stato messo in alto da parte dei due imprenditori, i quali, negli anni, avrebbero dato vita ad una pluralità di complessi aziendali con il solo scopo, nelle ipotesi ricostruite daglli investigatori, in una sorta di ideale continuità gestionale, di riversarne quelli che verebbero ritenuti illeciti guadagni accumulati. Dal comunicato della GdF. L'attività di P.G. si è conclusa agli inizi del corrente mese di novembre per mezzo dell'esecuzione di una misura cautelare reale finalizzata alla confisca per equivalente di beni a concorrenza del debito tributario maturato e non corrisposto dagli indagati per gli anni d'imposta 2007 e 2008 ed ha permesso di sottoporre a sequestro 29 immobili siti in diverse località, un capannone industriale, metri quadri di terreni agricoli e un intero complesso residenziale, da oltre 1000 metri quadri, il tutto, per un valore complessivo di circa € 3.200.000,00.

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