Atripalda. Gremita fino all ultimo posto la sala congressi dell hotel Civita di Atripalda che ha ospitato il convegno "Caregiver Familiare tra cura e lavoro: una realtà in movimento". L'argomento ha attratto una platea mista: associazioni, ordini professionali, medici, psicologi, cittadini e semplici curiosi. Il progetto Caregiver approvato e finanziato dalla Regione Campania è stato promosso dalla cooperativa sociale "Il Sorriso", cooperativa Spes e "Aiuto duemila" in parternariato con la Asl di Avellino ed il piano di zona A5, con la collaborazione della fraternita di Misericordia di San Mango sul Calore  ed Atripalda. Il comunicato. Il convegno è stata l'occasione per un  primo bilancio, del progetto che ha offerto servizi gratuiti ai cittadini che assistono persone con patologie invalidanti. Interessante l'intervento della professoressa Giuseppina Cersosimo dell'Università di Salerno, Docente di Sociologia sanitaria, che afferma: "Bisogna garantire il supporto al Cargiver familiare attraverso figure professionali che possano consentirge allo stesso Caregiver di non perdere le relazioni sociali familiari e lavorative".

"Bisogna non disperdere i fondi europei e consentire a questi progetti di avere maggiore durata nel tempo" tuona, l'onorevole Rosetta D'amelio.

Il progetto Caregiver ha offerto un'azione di mutuo aiuto volta a migliorare cure parentali per persone colpite da malattie, progressivamente invalidanti,un'azione di sensibilizzazione sul lavoro di rete nel trattamento delle suddette patologie ed un percorso di approfondimento per la gestione degli interventi di assistenza.

"Abbiamo cercato di migliorare e garantire un servizio per stare accanto alle persone che soffrono, afferma Carmine de Blasio, presidente del piano di zona A5, in un momento storico delicato e confuso,non riusciamo ad essere indifferenti".

Una folta rappresentanza della comunità di San Mango che ha seguito ed ha accolto con calore l'iniziativa,ha voluto testimoniare l'importanza di queste iniziative soprattutto nelle piccole realtà dove,i servizi offerti dal progetto hanno rappresentato un modo per condividere un pezzo di vita non solo un semplice ed arido percorso.

"Il nostro auspicio, conclude la dottoressa Amalia Falzarano della cooperativa sociale "Il Sorriso", è quello di poter battezzare altri progetti, che possano rappresentare crescite personali e professionali anche tra mille difficoltà".

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