Trevico. Dalla Casa comunale: Nell’atmosfera surreale di una Trevico innevata si è svolta la prima giornata della rassegna “L’impegno sociale nel cinema di Ettore Scola”. La due giorni è stata organizzata dall’Istituto Comprensivo Don Milani di Ariano Irpino diretto dal professore Marco De Prospo in collaborazione con l’amministrazione comunale di Trevico presieduta dal sindaco Nicolino Rossi che ha visto nella fattispecie il dinamico impegno dell’assessore al turismo ed alle politiche sociale Francesco Garofano e della responsabile dei rapporti con le scuole, Veronica Toto. Gli incontri si inseriscono nell’ambito del progetto extracurriculare “Il cinema a scuola” curato dalla professoressa Maria Elena Grasso. Scenario migliore per la prima giornata non poteva essere che quello di Palazzo Scola, casa patronale della famiglia, donata dallo stesso regista all’amministrazione comunale ed oggi sede abituale di convegni, dibattiti nonché del forum giovanile. Ospite d’onore dell’incontro, Silvia Scola, figlia del regista che, a margine della retrospettiva dedicata a quattro opere di suo padre (”C’eravamo tanto amati”, La famiglia”, Maccheroni” e “Concorrenza sleale”), ha ricordato con piacere i momenti dell’infanzia trascorsi d’estate a Trevico proprio in quella casa. Al dibattito hanno partecipato anche il professore Pagliarulo, l' ex assessore provinciale Giuseppe Antonio Solimine ed il paesologo Franco Arminio. Il sindaco Nicolino Rossi ha espresso il desiderio di ospitare Ettore Scola in occasione della prima visione del cortometraggio ambientato in Baronia, prodotto e diretto da Giambattista Assanti, che vedrà tra i protagonisti l’attore Gabriele Greco. Il desiderio di riallacciare il cordone ombelicale con il regista ha chiuso i lavori della prima giornata. A margine dell’appuntamento la presenza immancabile della cucina trevicana grazie al contributo del ristorante Oasis sapori antichi della famiglia Fischetti e dell’agriturismo Petrilli. Tra le prelibatezze spiccava la minestra maritata uno dei piatti preferiti di Ettore Scola che era solito preparare con le proprie mani.

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