“Ma quale tutela e tutela, qui si vuole solo attizzare ancora di più le fiamme sotto alla graticola su cui gli appartenenti alle Forze dell’Ordine finiscono ogni qual volta vengono mandati a fare ordine pubblico. Di questo passo fare ordine pubblico in maniera seria e responsabile non sarà più possibile. I colleghi devono veramente essere tutelati da tutti quei delinquenti che li aggrediscono o li accusano ingiustamente ogni volta che gli conviene, ma marchiarli come bestie da soma ed esporli così a pretestuose e continue ritorsioni non li aiuterà affatto a fare meglio il proprio lavoro, né aiuterà i cittadini a veder garantito il loro diritto a manifestare senza che, ogni volta, criminali bardati e travisati facciano finire tutto in un mare di polemiche e di sanguinosi incidenti.

Quest’assurda proposta dei numeri identificativi è utile solo ed unicamente a chi vuole captare il favore di coloro i quali ritengono che tutto sia permesso e concesso e che sia nostro dovere farci massacrare in strada come nelle aule di giustizia solo perché siamo dei ‘cretini’ che portano la divisa”. Così Franco Maccari, Segretario Generale del Coisp, Sindacato Indipendente di Polizia,

alla vigila dell’apertura della discussione in Senato del disegno di Legge presentato dal parlamentare di Sel Peppe De Cristofaro per introdurre, fra l’altro i numeri identificativi per gli Agenti in servizio di ordine pubblico.

“E’ una vergogna - aggiunge Maccari - che si tenti di vestire di ufficialità un presunto timore che i cittadini nutrirebbero nei confronti degli Operatori della sicurezza. Se per la gente fossimo noi il pericolo non avrebbe senso la nostra stessa esistenza di Tutori dell’Ordine, e pretendere di convincerci che un numero identificativo ci terrà al riparo dalle continue e pretestuose azioni legali

contro di noi è offensivo dell’intelligenza di chiunque. Chi pagherà per la difesa di tutti i colleghi che finiranno nel mirino dei soliti bugiardi - e che già adesso, in molti vittime di processi sommari ed ingiusti, non riescono a garantirsi con i quattro soldi che guadagnano -? E’ indegno di un Paese che tanto pretende dai suoi Servitori più fedeli e che li ricambia, ogni giorno di più con privazioni, vessazioni, mancanza di rispetto, o peggio ancora ignorando le loro necessità operative prima di tutto,

e di cittadini poi. E’ inconcepibile pretendere che ci esponiamo a rappresaglie e vendette di ogni sorta solo perché svolgiamo il nostro dovere. Più degno sarebbe trovare il modo di identificare quelli che puntualmente sferrano la propria violenza e gli oltraggi più vari contro di noi, ben consci che basta un passamontagna o un fazzoletto sul viso per farla franca. Ma per arginare la violenza

delle manifestazioni e dei cortei nessuno in Parlamento riesce mai ad avere una brillante, chissà come mai...".