Bagnoli Irpino. Si è concluso Sabato nello splendido scenario della Chiesa di San Domenico, scrigno di tesori artistici e architettonici, a Bagnoli Irpino, la seconda edizione del concorso "La Vacca Di Fuoco", quest’anno denominato: La Vacca di Fuoco Mather Matuta. Vincitori ex aequo due artisti avellinesi: Andrea Matarazzo, laureato all’Accademia delle belle Arti di Napoli e Gianluca Avella allievo della stessa Accademia. Indetto dall’Associazione culturale “Palazzo Tenta 39”, fortemente voluto dall’artista scultrice Maria Rachele Branca. Quest’anno oltre 30 i partecipanti, rispetto ai 10 dell’anno scorso, a dimostrazione della crescita dell’azione culturale dell’Associazione che sempre più sta tracciando nei vicoli di Bagnoli una rinascita culturale del borgo irpino e della valorizzazione del territorio e delle sue specificità. Le opere sono stare esposte all’interno della sezione ad esse dedicata nell’ambito della Mostra “A casa di… Il Nero di Bagnoli”, che si è tenuta dal 16 al 31 Ottobre 2015 nell’ex Convento di San Domenico. Pienamente assolti gli obiettivi del concorso che oltre promuovere l’arte contemporanea e a sostenere e promuovere talento e creatività, si prefigge di valorizzare la conoscenza di un antico rito bagnolese quello della “vacca di fuoco” che per tradizione consiste in un feticcio di carta pesta, rappresentante una vacca, che viene portato in giro per il paese e poi avviato al fuoco pirotecnico. Questo rito senza tempo, che stimola la curiosità, si svolge durante la festa di San Rocco il 16 agosto.  Da sempre è avvolto nel mistero, quali le sue origini, sacre o profane?
Attualmente l’evento prettamente ludico e festoso è caratterizzato dal traino da parte di giovani uomini di una scultura di metallo che identifica una vacca carica di botti e fuochi d’artificio , nella piazza di Bagnoli.La finalità del bando, al quale hanno adrerito quest’anno in tanti, è volta alla conoscenza dell’antico rituale della “Vacca di Fuoco”, un enigma da risolvere.  Nella prima edizione del concorso gli artisti hanno dato varie interpretazioni a questa manifestazione giocosa, restituendone dei rituali (omaggio, sacrificio, ringraziamento, preghiera). Gli artisti dovevano cimentarsi in una interpretazione personale del tema stimolando la creatività e la curiosità. Ben vengano tali iniziative che consentono a tanti giovani artisti di mettersi in mostra e trovare gli stimoli per portare avanti la loro creatività in un momento non facile né per l’arte e ne per l’Italia, visto la crisi economica. Prevista ieri, alla mostra la visita del noto critico d’arte Vittorio Sgarbi.

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