Avellino. “Personalmente, non solo da segretario del Partito Democratico ma anche da semplice iscritto penso che dobbiamo uscire da questa condizione di fibrillazioni, annunci di sfiducia; una “graticola” che non fa altro che paralizzare il partito. Dobbiamo superare le beghe, uscire dalle stanze del “palazzo”. Bisogna mettere un punto e da Lunedì, tutti, dobbiamo interessarci solo dei problemi, delle vertenze, delle emergenze irpine. Una sola parola RESPONSABILITA'”. Queste le parole del Segretario provinciale del PD Carmine De Blasio sulla Assemblea di Domenica prossima (link a piè di pagina sulla stessa) nella quale all'Ordine del giorno c'è: "Linea politica ed organizzativa. Discussione". Il fronte che si oppone o si opporrebbe al "renziano" De Blasio non ha presentato il documento, il numero di firme occorrenti, 52, per discutere la sfiducia, quella che sembra essere stato “argomento” all’ordine del giorno dal dopo elezioni regionale (che hanno fatto registrare, va ricordato, il successo del centrosinistra con il democratico Vincenzo De Luca); già un’Assemblea ha “detto” che i numeri non c’erano per "spodestare" De Blasio, e oggi, dopo che era stata chiesta una nuova Assemblea, “concessa” anche con proroga, in quanto il termine per la presentazione del documento di sfiducia era a tre giorni prima dello “svolgimento”. Il PD è un partito che "discute molto, forse dovrebbe di più dialogare" e su questo forse si dovrebbe "riscrivere" la genesi che ha portato alle candidature regionali. De Blasio è stato eletto attraverso una "consultazìone" sul territorio e non in una stanza quindi "disarcionare" De Blasio, qualora ci fossero stati i numeri, questo non avrebbe portato automaticamente qualcuno a sedersi al suo posto. E' evidente che il partito ha numerose anime ma, ad oggi, i "de blasiani" hanno la meglio. 

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