Avellino. "Non si vede che col cuore, l'essenziale è invisibile agli occhi"; Celebre "passaggio" de "Il Piccolo Principe" di Antoine de Saint-Exupèery, opera letteraria scritta per i più piccoli ma di fatto "rivolta" ai più grandi. In essa, i sentimenti più profondi che gli adulti dovrebbero avere "visti e vissuti" attraverso gli occhi dei bambini, quindi dell'innocenza, della purezza, del candore. Questo è Pasquale Matarazzo, "animo nobile" che coglie nella sua Città, Avellino, il bello, l'arte, la cultura, che agli altri è "invisibile agli occhi" perchè non "guardano con il cuore". Avellino è una piccola realtà ma "non provinciale dentro", il "provinciale" inteso quale "stato limitante"; Una condizione che non è "insita" in essa, non in tutti ma forse, si protrebbe eventualmente "attribuire", a chi la "tratta" come tale per "vivacchiare".  Una Città che ha tante "piccole opere" che sono arte, storia, cultura e qualora fossero riportate allo splendore, qualora fossero valorizzate, qualora fossero "individuate" (perchè tanta arte è "sommersa") darebbero alla Città un fascino e un'attrattività che porterebbero "lustro" e potrebbero favorire un indotto economico. Una grande opera, nel "caso" che riportiamo è la Dogana (con foto e link ad essere stati "forniti" dallo stesso Matarazzo) "vive un travaglio" che non si sa quando vedrà la luce. A parlarne, a seguire, proprio Pasquale Matarazzo, un tecnico ambientale c presso la Regione Campania, in particolare dell’AIA - Autorizzazione Integrata Ambientale. Ha scritto in passato per il quotidiano Buongiorno Irpinia per anni, occupandosi della Città, della sua storia e del paesaggio ed è stato Presidente cittadino di Fare Verde per Avellino. 

La Dogana celebrata in America e dimenticata in Città:

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