Gli Agenti della Squadra Mobile della Questura di Avellino, hanno dato esecuzione a tre provvedimenti di sequestro  preventivo per il disposto importo di 162.000 euro a carico di altrettanti dipendenti del Comune di Atripalda di cui due irpini e uno di nazionalità straniera, tutti presunti responsabili, in concorso, in quanto dalla fase di indagine, avrebbero posto in essere  un’attività illecita consistente nell’inserire  nel sistema informatico, voci stipendiali non dovute in relazione ai livelli retributivi  previsti per le qualifiche rivestite, e avrebbero disposto altresì mandati di pagamento recanti importi maggiorati che sarebbero stati inoltrati alla tesoreria comunale che procedeva all’accredito dello stipendio. Le indagini risalgono alla fine del mese di Febbraio del corrente anno, allorquando veniva sporta formule denuncia, presso gli Uffici della Squadra Mobile, su presunte anomalie sul sistema informatico di contabilizzazione degli stipendi del Comune di Atripalda. Nel corso dell’attività investigativa emergerebbero quelli che in fase di indagini vengono ritenuti inconfutabili elementi di colpevolezza a carico dei tre dipendenti i quali, nel corso di questi ultimi anni, viene ipotizzato in fase di indagine, si sarebbero avvalsi di conoscenze informatiche specifiche, e si sarebbero appropriati, a più riprese, di somme di denaro che sarebbero state contabilizzate sulle rispettive buste paga. Si sarebbero inseriti all’interno del sistema, agevolati anche dalla loro funzione dirigenziale in seno al Comune, e avrebbero ritoccato a vantaggio i loro stipendi e avrebbero inserito delle voci non corrispondenti all’effettiva attività prestate, avrebbero, formato dei mandati di pagamento falsati in modo da scongiurare il controllo ed inviare tali emolumenti che sarebbero stati "taroccati" alla tesoreria comunale, che emetteva i pagamenti degli stipendi; la fase di indagine; In alcuni casi l’attività d’indagine individuerebbee che le buste paga che sarebbero state gonfiate, sarebbero state utilizzate dagli indagati per accedere a benefici di credito per la cessione del quinto dello stipendio presso alcune società di finanziamento; quanto in ipotesi sarebbe avvenuto anche creando documentazione falsata a firma degli indagati seppur non competenti all’inoltro di tali istanze. Pertanto, nell’odierna mattinata si è proceduto alla notifica dei provvedimenti agli indagati, alle banche ed agli altri istituti di credito ove risultavano presenti conto correnti ed altre disponibilità finanziarie riconducibili ai tre indagati. 

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