Gli Agenti della Squadra Mobile della Questura hanno dato esecuzione a tre ordinanze di custodia cautelare di cui due in regime di custodia carceraria ed una in regime di sottoposizione all’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria, emesse da Tribunale di Avellino, in ordine al reato di detenzione ai fini dello spaccio di sostanze stupefacenti. I provvedimenti di custodia carceraria sono stati emessi nella mattinata odierna nei confronti di una donna e un uomo, entrambi di Avellino, mentre il destinatario del provvedimento di sottoposizione all’obbligo di presentazione si è reso irreperibile e pertanto sono in corso le ricerche; dalla nota di ieri, intorno alle ore 11.30. Le indagini sono state condotte anche con l’ausilio di intercettazioni telefoniche e ambientali nel corso delle emergerebbero i percorsi e i luoghi in cui si sarebbe svolto lo spaccio di droga. Tutti gli indagati, in molteplici occasioni, avrebbero tentato di eludere le indagini ponendo in essere una condotta caratterizzata da un linguaggio criptato e da repentini spostamenti per eludere eventuali pedinamenti e quindi, viene ritenuto in fase di indagine, agire indisturbati nella presunta attività di spaccio,che sembrerebbe essersi rivelata alquanto fiorente in virtù dei presunti continui approvvigionamenti di sostanza psicotropa (cocaina) che sarebbero stati effettuati nell’hinterland napoletano. La complessa attività investigativa evidenzierebbe che gli indagati sarebbero stati soliti , in quella presunta attività dello spacciare in prossimità di locali di intrattenimento e di pubblico ritrovo dislocati in città. Nelle circostanze il modus operandi sarebbe stato sempre diverso in quanto sarebbe stato adottato con i clienti una terminologia convenzionale differente sia per indicare i luoghi dell’incontro sia per la merce da ordinare. Il presunto provente si aggirrerebbe intono ai 500 euro giornalieri e ogni singola dose sarebbe stata venduta tra i 60/80 euro. Ulteriori aspetti peculiari dell’indagine evidenzierebbe che la maggior parte dei presunti consumatori individuati apparterrebbero a classi sociali medio-alte, professionisti e imprenditori.  La donna tratta in arresto, già nota alle Forze di Polizia sarebbe stata immortalata proprio mentre avrebbe ceduto lo stupefacente in abiti carnevaleschi in atteggiamenti provocatori e scherzosi. L’altro arrestato sarebbe stato solito raggirare gli acquirenti e avrebbe ceduto eroina al posto di cocaina, lo avrebbe fatto a prossimi congiunti, e non avrebbe "ascoltato" quelle che sarebbero state minacce poiché la sostanza venduta era di scarsa qualità.

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