"Chiediamo le dimissioni di De Stefano perché inadatto a gestire una società pubblica. L’Irpinia non deve pagare per i giochi politici interni al PD. Sta spingendo i verso la privatizzazione, per l’inclusione di GESESA  fra i soci di ACS. Ha tanta fretta (...). Io non credo che il suo compito come presidente sia questo". Dalla nota di Giuseppina Buscaino (referente provinciale Comitato Acqua Bene Comune). Lui e la D’Amelio entrambi delbassiani vogliono fare entrare GESESA con affidamento diretto, quanto si chiede, sostiene la Buscaino nell'analisi politica riguardo alla modalità prevista per un eventuale affidamento della Società, ma la corte europea ha già sentenziato che l’affidamento diretto può essere dato a società interamente pubbliche, munite di controllo analogo e che abbiano chiuso i bilanci in utile. Certo che la fretta di De Stefano è tanta ed anche la volontà di privatizzare, questo secondo l'analisi politica dell'esponente di ABC,  e lo ha mostrato al consiglio comunale di Avellino. Si sta comportando come il "padrone" dell’ACS (...), quale chiosa a commento politico. Perchè mai si sta cercando di trovare un accordo con Gesesa? Perchè si parla solo di debiti e non anche dei crediti esigibili in modo da avere più chiaro il quadro? La Buscaino sostiene: Non sarebbe possibile trasformare l’ACS  spa in un’azienda speciale pubblica? Ma non è vero perché questo è già successo. A Napoli l’ARIN si è trasformata in ABC  che non solo è solida ma produce utile. Gestisce l’intero ciclo integrato, possiede l’intero sistema fognario e le condutture. I numeri parlano chiaro, A Napoli hanno garantito un servizio capillare ed efficiente con risparmi significativi in bolletta. Quanto ai debiti dell'ACS, Buscaino sostiene nell'analisi politica che: c’è anche da riflettere sul fatto che De Stefano è presidente di ACS da tre anni e se ci sono tutti i debiti che dice lui, si vede che non ha lavorato bene, l'analisi politica. Inoltre la gestione privata sarebbe più costosa perché l’ACS ha una concessione di derivazione e utilizzazione per trent’anni e il gestore privato non potrebbe attingere alla risorsa idrica da distribuire all'utenza, dovendo necessariamente avvalersi dell'intermediazione dell'Alto Calore spa. Ai sindaci dico di non spaventarsi perché come dice l’avvocato (...) , i soci dell’ACS, nel peggiore dei casi, non risponderanno mai dei debiti perché trattandosi di una società per azioni, i soci ovvero i Comuni rispondono solo con il conferimento, non essendo illimitatamente responsabili per le obbligazioni sociali. (...) Noi chiediamo le dimissioni di De Stefano e gli chiediamo di non candidarsi più alla presidenza dell’ACS.

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