“Faccio presente che, dopo l’approvazione da parte del Parlamento europeo dell’importazione senza dazi di 35 mila tonnellate l’anno in più di olio d’oliva tunisino per il 2016 in tutta Europa, e altrettante per il 2017, sono fermamente contrario a qualsiasi aumento permanente del contingente di olio tunisino. Peraltro, già a margine del Consiglio dei Ministri UE dello scorso 15 febbraio, avevo chiesto che questa scelta, nata come misura straordinaria, non si trasformasse in azione strutturale. ” E’ quanto scrive il Ministro delle politiche agricole, Maurizio Martina, in risposta ad una interrogazione presentata dal deputato di Scelta Civica, Angelo D’Agostino.

“Reputo necessario, ha aggiunto il Ministro, che le politiche internazionali tengano in debito conto i fabbisogni e le esigenze del settore agricolo e non danneggino i prodotti agricoli europei; in tal senso, a difesa dell’agricoltura italiana, il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali monitora regolarmente il contesto. Il Ministro ha reso noto, inoltre, di aver “rappresentato ai competenti Dicasteri la necessità di richiedere una congrua riduzione dei quantitativi da concedere, unitamente ad una rimodulazione dei quantitativi medesimi, al fine di evitare possibili penalizzazioni ai produttori olivicoli italiani nel pieno della campagna olivicola. Novità significative anche sul versante della prevenzione alle frodi: il Regolamento del Parlamento europeo sull'introduzione di misure commerciali autonome di emergenza a favore della Tunisia, scrive Martina, ha recepito “quanto richiesto dall'Italia in materia di tracciabilità, prevedendo che le misure commerciali autonome siano subordinate al rispetto delle norme vigenti in Unione Europea per quanto concerne l’origine dei prodotti e le procedure correlate. Il Ministro Martina, commenta D’Agostino, ha espresso con chiarezza la sua contrarietà a qualsiasi ipotesi di aumento permanente del contingente di olio tunisino. Mi auguro, tuttavia, che ci sia un monitoraggio attento sugli effetti che le 70mila tonnellate immesse sul mercato avranno sui nostri produttori. Se le ripercussioni andranno al di là del previsto, il governo dovrà adottare misure compensative".