Rosetta D’Amelio è la “signora” del Partito Democratico, non la “pac-man” e spieghiamo il perchè. Le dinamiche dell’ultimo anno dimostrano che il peso già notevole (sfiorate le 11000 preferenze alle regionali dello scorso anno) della Presidente del Consiglio regionale, al terzo mandato, va acquisendo sempre maggiore forza. L’agire politico dell’Onorevole di Lioni non ha quale fine ultimo o principale l’approdo in Parlamento, o meglio a "Roma" attraverso le elezioni politiche del 2018 (Febbraio, la scadenza naturale); Il nostro è un “ragionamento” squisitamente politico, (opinabile, ci mancherebbe, considerando inoltre che la Politica è un perenne divenire), nel quale riconosciamo, ed è ovvio, il senso di rispetto per le Istituzioni che ha l’esponente PD, non solo per il “ruolo che riveste” ma quale politico di spessore. Perché il fine ultimo o principale non è quello dell’approdo a "Roma" attraverso le elezioni politiche? Perchè potrebbe approdare a Palazzo Madama in veste di Consigliere regionale qualora la Riforma Costituzionale e Istituzionale del Governo guidato da Matteo Renzi (anche Segretario nazionale PD), approvata in Parlamento, abbia la “conferma” attraverso il Referendum annunciato per Ottobre. Infatti. il Senato dei 100 (a “dispetto” dei 315) prevede, appunto, l’ingresso di 74 Consiglieri regionali, 21 Sindaci e 5 Senatori nominati dal Capo dello Stato per 7 anni. Per questo motivo la D’Amelio non ha bisogno della “scalata” al PD (è già un pezzo “imponente” dello stesso). Va anche detto che questa "modifica" spezza l'attuale Bicameralismo perfetto assegnando a Palazzo Madama funzioni diverse da quelle di Montecitorio, con questa seconda, che avrebbe una "forza politicamente di maggiore attrazione". E’ chiaro che un "politico di razza" abbia come obiettivo il crescere ulteriormente al fine di “pesare” sempre di più nelle scelte di indirizzo sul proprio territorio, che sia locale, regionale, nazionale. In questo senso sono da intendersi i suoi “movimenti”, tra l'altro, nella nomina del Presidente dell’Alto Calore Servizi che hanno visto la D’Amelio non “tifare” per la riconferma di Raffaello de Stefano (che pure aveva una vicinanza al tempo della elezione del Segretario nazionale del PD). Nel voto espresso a Corso Europa si “nota” il distinguo tra Rosetta D’Amelio e il “sannita” Umberto Del Basso De Caro; questo non vuol dire, necessariamente, che ci siano “fratture” ma delle legittime “diversità di vedute” a livello locale; su questo va ricordato che sul piano nazionale, i due fanno parte della stessa “corrente” (queste ci sono ancora), quella di “Sinistra è Cambiamento” che ha come “riferimento” il Ministro della Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, Maurizio Martina il quale ha espresso il SI per le Riforme Costituzionali  e per questo e per quanto “scritto” prima “crediamo” che la D’Amelio, "ci sentiamo di dire", sosterrà per il SI al Referendum Costituzionale. Quanto all’Ente Comune di Avellino, altro “banco” di prova per il PD ma anche e soprattutto per le “sorti” amministrative della Città è "risaputo" che all’interno del Consiglio Comunale ci sono degli esponenti che fanno riferimento a lei ma questo non vuol dire che vi sia un interesse politico ad andare alle urne quanto prima, in virtù del “ragionamento” espresso qualche riga in precedenza. Quello che si chiede, da parte dei "dameliani" (come in una nota di qualche giorno addietro, link riportato a margine) è una Giunta di "altissimo profilo" per uscire da una obiettiva condizione di stallo politico-amministrativo all’interno della Maggiorana, all'interno dello stesso gruppo PD, che consenta l’espressione massima della operatività. inoltre, la “fresca” elezione (*link a piè di pagina) alla presidenza del Consorzio ASI di Vincenzo Sirignano “marca” una “collaborazione” politica tra la D’Amelio e l’UdC o un pezzo forte dello scudocrociato, Ciriaco De Mita che di fatto rendono la Rosetta “regina” in Alta Irpinia e ancora più in “ascesa” su tutto il territorio provinciale, la quale punta o potrebbe puntare a conquistare un’altra fetta di elettorato, piuttosto “grossa”. Il voto all’ASI dimostra anche che i “renziani” della "prima" ora non hanno un gran peso come non sembrano averlo al Comune di Avellino. Questo quadro rapportato al Congresso Straordinario del PD, che si tenga o meno entro l’Estate, va delineando i rapporti di forza. Un partito diviso in 5 Macro Aree (D’Amelio, “Paris-Todisco”, De Luca, Famiglietti, Festa) e tante Micro Aree che la D’Amelio come un “pac-man” potrebbe “fagocitare” con una certa facilità politica.

* Inchiesta ACS; No alla "manicure" Ora Giunta di altissimo profilo I "dameliani"[.c]

http://www.cinquerighe.it/2016/05/19/inchiesta_acs_no_alla_manicure_

ora_giunta_di_altissimo_profilo_i_dameliani_/index.php.

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