Avellino. Il confronto aspro o forse sarebbe meglio dire lo “scontro” all’interno del Partito Democratico irpino va avanti  da oramai troppo tempo, quantomeno dalla fase che ha portato alle elezioni regionali dello scorso anno (31 Maggio 2015) e quindi parliamo di oltre un anno addietro (senza considerare che anche altri “momenti” precedenti hanno fatto registrare “scosse” più o meno forti). Dallo scorso Gennaio, dopo una sorta di "braccio di ferro" tra le varie "anime", con le dimissioni di Carmine De Blasio, il PD è senza provinciale. Ulteriori spaccature hanno portato all’accendersi di tanti piccoli o grandi “focolai” che alimentano, quelli che in tanti hanno definito la “guerriglia tra bande” che sembra non avere fine. Un partito, dal "livello" nazionale, “vittima” della “fusione a freddo” che portò a confluire in un unico partito i Democratici di Sinistra e l’area del Partito Popolare (Margherita); una  condivisione, una “integrazione”, nei fatti mai trovata, se non con l’Ulivo che, quasi a paradosso, in tanti hanno rinnegato ma viste le “condizioni” attuali, in tanti, probabilmente, “rimpiangeranno”.  Uno “stallo” quello del PD irpino che "inficia" l’attività politica sul territorio impedendo di fatto, per quello che “appartiene” al proprio “compito”, di seguire vertenze legate all’occupazione  e “vicende” politico-amministrative come quella creatasi al Comune di Avellino, con una maggioranza, un gruppo PD, diviso , in tre tronconi: quello “de luchiano” legato all’ex Senatore Enzo De Luca, (quanto dell’originario), i”dameliani” che hanno quale riferimento Rosetta D’Amelio, Presidente del Consiglio regionale, i “festiani”, il gruppo "davvero" di Gianluca Festa; “uscita” la quota dei renziani della “prima ora”. Su questo e altro, dalla elezione del Presidente dell’Alto Calore Servizi a quella del Consorzio ASI, il Professore Bruno Gambardella, Dirigente provinciale del PD e una delle persone più vicine alle posizioni della D'Amelio ci “offre” delucidazioni, ci “racconta” qualche retroscena,  ci “rappresenta” come si è arrivati a “operazioni” politiche  da parte della Presidente del Consiglio regionale della Campania (la quale, molto presente sul territorio, si “muove” nel rispetto del suo ruolo istituzionale), invitando nei fatti ad evitare polemiche, anche perché “l’acqua” che potrebbe o dovrebbe “spegnere” certi “ardori troppo arditi”, ossia il Congresso Straordinario, potrebbe essere "di là da venire" e non per “colpa politica” della D’Amelio: Gambardella nella "lezione di Storia e Geografia politica" a seguire:

La Riproduzione del materiale pubblicato su Cinque Righe è vietata
Note Legali