Avellino. Si è tenuta ieri presso la sede provinciale del Partito Democratico la conferenza stampa di presentazione del Comitato "Basta un si, Irpinia" che sostiene la riforma costituzionale approvata dal Governo guidato da Matteo Renzi anche Segretario nazionale del PD al Referendum di Ottobre ."Al di là di quello che è il contenuto della riforma, del quale avremo tempo e modo di confrontarci nei prossimi 4 mesi, ciò che mi preme sottolineare, "dice" Gaetano Alvino, tra i promotori dell'iniziativa insieme a Chiara Maffei, è che questo comitato ha obiettivi di medio termine piuttosto ambiziosi. Vorremmo riportare l’entusiasmo, il bello di fare politica in un partito provinciale con troppi musi lunghi e visi tirati nonchè comunicare che politica non è solo chiedere 15 euro per una tessera o 2 euro per votare ad un Congresso. Vorremmo che chi si appresta a compiere con noi questo pezzo di strada lo facesse con il nostro stesso spirito. La campagna referendaria ci offre l’occasione per parlare finalmente di qualcosa e non più di qualcuno. Si va in strada non a chiedere il voto per tizio o caio ma per far comprendere quale importante valore storico avrà il referendum di Ottobre,consapevoli del fatto che troveremo tante persone alle quali questa riforma non piace. Può essere l’occasione per parlare alla gente e verificare se ancora il “fare politica” può avere un suo fascino oppure è giunto il tempo di chiuderci ognuno dentro la propria stanza davanti ad un computer. Io sono dell’opinione che quando andremo in strada troveremo ancora tante persona che hanno voglia  di confrontarsi e di interloquire senza filtri. Fosse anche uno solo, il tentativo va fatto anche perché i dati della partecipazione al voto di Domenica (ndr: elezioni amministrative, 5 Giugno) ci dicono che nella maggioranza dei casi 1 elettore su 2 è rimasto a casa. Il primo grande intento allora visto che non c’è nemmeno lo scoglio del quorum sarà quello di ottenere numeri importanti in termini di partecipazione anche perché una riforma approvata con percentuali poco esaltanti, sarà immediatamente messa in discussione. Detto ciò, continua Alvino, la struttura organizzativa del comitato “Basta un SI Irpinia” è quella ufficiale prevista dal comitato nazionale ovvero quella dei comitati aperti. Possono aderire tutti,iscritti e non iscritti a partiti politici a condizione di aver compiuto il 16° anno di età. Ad oggi in "Basta Un SI, Irpinia", quasi la metà non ha alcuna tessera ma condivide semplicemente il merito della riforma. Siamo in 27 e contiamo a breve di arrivare a 50 che è il numero massimo di adesioni previsto dal regolamento nazionale per ogni comitato. Irpinia, non perché abbiamo velleità di rappresentare una intera provincia ma perché gli aderenti sono ben distribuiti sul territorio e nulla vieta che a loro volta possano diventare promotori di altri comitati locali. Voglio chiarire che non esiste un comitato capofila nel senso che anche nello stesso comune possono coesistere più comitati anche se per motivi di opportunità sarebbe auspicabile che non si facesse la gara a chi ha il comitato più bello e più numeroso. In considerazione del fatto che si stanno moltiplicando iniziative del genere,da qui mi faccio promotore di creare una sorta di coordinamento dei responsabili, ove per responsabili intendo quelli che si registrano sulla piattaforma nazionale,hanno adempiuto anche in termini economici  a quanto previsto dal regolamento e siano stati successivamente riconosciuti . Questo per evitare sovrapposizione di eventi soprattutto quando da qui a qualche mese,spero, si infiammerà la campagna e ognuno reclamerà un proprio spazio. Dico questo, conclude l'esponente PD, con la speranza di vivere i momenti che ci separano dal mese di Ottobre con la massima serenità evitando di confondere la campagna referendaria con l’eterna campagna congressuale della quale ormai la nostra provincia è malata e non si sa quando guarirà".

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