Sperone. La tornata amministrativa di Domenica scorsa, 5 Giugno ha visto 31 comuni irpini chiamati al voto. In quel di Sperone, è stato confermato dagli elettori, quale Sindaco, Marco Santo Alaia con la lista "orologio - Per Sperone". Tra gli eletti in Consiglio comunale, l'esponente del Partito Democratico, Giovanni Orefice, il quale ha riportato un successo personale importante (107 preferenze) considerando che questa è stata la sua prima campagna elettorale condotta per il raggiungimento di un seggio in consiglio. Abbiamo "ascoltato" le sue dichiarazioni: "Le elezioni amministrative speronesi si sono concluse, sono stato eletto consigliere di maggioranza. È stata un'esperienza emozionante che mi ha fatto maturare dal punto di vista politico e che ha fatto registrare nei miei confronti tanta stima e fiducia da parte dei concittadini. Ora voglio mettermi al servizio della comunità, rispondendo alle istanze della cittadinanza, assecondando le aspettative positive nell'esclusivo interesse collettivo. Il primo passo sarà il confronto proficuo con tutti, teso alla costruzione, alla giusta sintesi, impedendo che nascano divisioni sterili che non fanno bene a Sperone; l'analisi politica del giovane "dem". Un punto fondamentale del programma, che mi sta a cuore e sul quale mi cimenterò per la realizzazione, è la riabilitazione del Forum dei Giovani, per la crescita socio-culturale delle nuove generazioni, del nostro paese". Orefice "narra" del suo "entusiamo" nel fare politica accanto al presidente del Consiglio Regionale, Rosetta D'Amelio. "Sono molto entusiasta di far parte dell'area D'Amelio, un collettivo legato alla figura istituzionale del Presidente del Consiglio regionale, che ha tanta voglia di fare bene per le comunità, le quali non stanno vivendo una fase politico-economica semplice. Sono stato indicato come referente territoriale, insieme a Giovanni Di Gennaro, per il Vallo di Lauro-Baianese"; questo per quanto concerne il comitato per il Si al Referendum Costituzionale di Ottobre.; Orefice "motiva" il SI al voto: "Il nostro comitato, che si chiama "Sì al cambiamento", si propone di discutere con i cittadini sui temi del referendum istituzionale, provando a convincere quanti più cittadini è possibile a recarsi alle urne e a votare “Sì”. Riteniamo che sia necessario che l'iter legislativo abbia tempi certi e che una proposta di Legge non si disperda tra le divergenze delle due camere, che sia garantita la solidità del Governo, con meno decreti legislativi, e il potere di controllo delle opposizioni. Riteniamo fondamentale che ci siano tagli dei costi politico-istituzionali, infatti sarebbero tagliati 315 stipendi e i 100 senatori rimanenti, espressione dei territori, non percepiranno alcuna indennità; inoltre verrebbe abolito il CNEL. Il “No” ci riporterebbe indietro nella palude. Meglio una riforma, magari non perfetta  che le lungaggini e le difficoltà di oggi".

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