"I risultati negativi che giungono da tutta Italia e che ci presentano un dato particolarmente preoccupante in Campania impongono una riflessione non solo locale. Evidentemente, posto che Renzi e il suo governo stanno facendo bene nella situazione economica in cui ci troviamo, va ripensata l'organizzazione nazionale, regionale e locale del partito"; Il "pensiero" del Professore Bruno Gambardella esponente del PD irpino. "Non è più tempo dei partiti pesanti, ma un Pd gassoso non regge la sfida. Ormai si è capito che contro Renzi si coalizzeranno i "fascisti" e Sel, i grilini e il centrodestra. Dobbiamo attrezzarci per la sfida e, francamente, non mi sembra che tutto vada bene, soprattutto nella nostra regione. Il referendum rischia di essere un nuovo plebiscito non a favore o contro la riforma, ma su Renzi. A livello nazionale l'ostentazione del giovanilismo, l'abuso di termini dello slang social o dei piccoli manager in carriera (chi dimenticherà mai quell'improvvido "ciaone"?), la convinzione che bastasse essere i pappagalli del leader (giusto per citare quelli che a mio parere sono state le falle più gravi) si sono incrociati con una classe dirigente spesso non all'altezza. Questa sproporzione tra aspettative e realtà del personale politico ha creato disillusione e quindi abbandono. Sono convinto che la maggior parte degli ex elettori Pd non ha votato Grillo, ma si è rifugiato nell'astensionismo". Il duro commento politico di Gambardella. "A livello locale il risveglio dal sogno si è rilevato ancora più amaro: le classi dirigenti sono costituite o da "vecchi arnesi riciclati" nel nome del renzismo o giovani "carrieristi spesso senza spessore culturale"; il riferimento in analisi politica visto che la conosceza delle dinamiche storiche in un partito sono cosa importante; D'altronde non c'è futuro senza passato. In periferia il fenomeno del "pappagallismo", continua l'analisi politica, è più esteso e diventa persino grottesco. In Campania i risultati sono sconcertanti. Il dato di Napoli è avvilente. Una segreteria regionale costituita in buona parte da parlamentari nazionali ed europei non può reggere la sfida del radicamento e della rinascita. Sarebbe auspicabile che, come avverrà per Napoli e probabilmente Avellino, anche la segretaria regionale venga commissariata"; Il discernimento politico di Gambardella, duro e con "metafore o parabole" come usa alle volte lo stesso Renzi si chiude con un auspicio: "Io credo che il governo Renzi abbia una carica positiva ancora in grado di far bene al Paese, ma sottovalutare il segnale, dare la colpa ai "gufi" e ai "rottamandi" sia una scelta miope. La verità è che Renzi è un leader (amato o detestato come tutti i leader), ma la sua classe dirigente si è dimostrata non all'altezza".

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