La sonora sconfitta riportata dal PD alle amministrative (Milano o altre "piccole conquiste" non bossono bastare ad "ammantare")  avrà ricadute sull'impegno nella campagna referendaria? E' una domanda politicamente legittima che ci si fa visto anche i "commenti" di diversi analisti che hanno definito troppo anticipata la partenza della "propaganda elettorale" in vista del Referendum che si dovrebbe tenere ad Ottobre (link a piè di pagina); nei fatti si è partiti subito dopo l'approvazione del DdL Boschi sulla Riforma di alcuni "punti" della Carta Costituzionale, avvenuta ad Aprile, forse trascurando le amministrative con la "personalizzazione" dello "scontro" tra SI e No con lo stesso Pemier e altri in quanto avrebbero detto con una certa chiarezza che lasceranno la politica (non le sole Istituzioni ove si trovano oggi) se dovesse vincere il NO. Il Segretario nazionale del PD e Presidente del Consiglio dei Ministri, Matteo Renzi, ha chiesto, 10.000 Comitati a sostegno del SI e tanti sono già "nati". Qualcuno di questi avrà seguito l'allineamento di pensiero quale "ordine di scuderia"? Ci saranno ripensamenti, rimodulazioni delle proprie idee? Qualcuno si sarà già pentito di essersi schierato per il "SI preventivo"? Usiamo l'espressione "allineamento ad ordini di scuderia" perchè lo stesso Massimo D'Alema uno delle "menti illuminate e leader, a prescindere dal ruolo" del PCI, PDS DS, PD, se non abbiamo "capito" male, ha detto di aver votato a Roma, al ballottaggio di ieri, seguendo come ha sempre fatto l'indicazione di partito; bene, se esiste davvero, anche oggi, questo "rispetto degli ordini" il "premier-segretario" dovrebbe "stare sereno" ma indipendentemente dal dire di D'Alema (un leader non "uno qualsiasi"), che di certo non ha il cuore che pulsa per il fiorentino, riteniamo che oggi, soprattutto, non esistano "soldatini" o non dovrebbero esistere e quindi, l'autonomia di pensiero politico (pur nel rispetto della maggioranza, se c'è, del partito) prevalga ancora di più alla luce di questa sconfitta del PD. Sembra ci siano esponenti che hanno pensato di sostenere il SI con riserva (per linea di Partito o perchè, con una semplificazione portata all'eccesso, "cambiare, a prescindere, è meglio) quindi cosa accadrebbe se l'esercito rompesse le righe in autonomia, se qualche fila disertasse"? Mantenere il doppio ruolo di Segretario e premier non è mai stata una prerogativa dei politici italiani, Renzi ha sfidato questa tradizione e di fatti in molti lo "accusano" di aver trascurato il partito, anche non per colpe, perchè difficile guidare contemporaneamente due "auto".

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