Avellino. Dopo l'approvazione del Bilancio in Consiglio comunale con "soli" 11 voti, il Sindaco Paolo Foti e, sostanzialmente gli stessi consiglieri, almeno questo trapela dalle "segrete stanze", dovrebbero incontrarsi verso la metà o fine della settimana per dare seguito a quanto si sono detti nel corso di una riunione tenutasi durante le fasi calde del Consiglio scorso. Lo stesso "primo cittadino", in Assise, sembra circoscrivesse, di fatto, la "maggioranza" a coloro i quali avevano sostenuto con il voto l'approvazione del Consuntivo, Previsionale e DUP (Documento Unico di Programmazione). "Chi vuole sfiduciarlo ne ha già avuto la possibilità. È chiaro che se la D'Amelio riconosce un gruppo autonomo e un'auto sospensione dei "suoi" dovrà trarne le conseguenze, da un punto di vista politico" questo è quanto una “voce” ci ha riferito. Noi di cinquerighe.it avevano "istigato", quanti fossero "contro" il Sindaco, a raccogliere le firme per dimettersi dal Consiglio e quindi far decadere il Consiglio e tornare alle urne, anche, in eventualità col "passaggio" del Commissario; (due link a piè di pagina). Sembrerebbe che qualcosa si muova ma i prossimi giorni, e non mesi, diranno o dovrebbero dire la verità. Da quanto ci è stato riferito, sembrerebbe evidente che gli "irriducibili" puntino a "creare" una sorta di “caso Roma” con il Ignazio Marino. Il Sindaco PD della Capitale annunciò le dimissioni e poi le ritirò e a quel punto il suo Partito, di fatto gli ritirò la fiducia in Consiglio. Tutto questo e non solo (conosciamo tutti le vicende ultime di Roma, politiche, amministrative, più o meno direttamente giudiziarie, "mafia capitale") ha portato al voto anticipato e alla secca sconfitta dei "democratici" alle elezioni di Giugno. Gli “irriducibili” se riuscissero nell’intento di compattarsi con qualche altro, raggiungendo i 14/15 su 32 costringerebbero, se l’ipotesi verrebbe realizzata, Rosetta D’Amelio, tra i leaders del partito, non solo a livello locale ma soprattutto quale membro del “quadrumvirato” che regge il partito (ricordiamolo, il PD è senza segretario provinciale) a dovere eventualmente avallare o meno la raccolta di firme dei consiglieri del suo partito e soprattutto i 4/5 che si richiamano a lei (dameliani, infatti) ad eventualmente apporre o meno la firma, qualora la “raccolta” ventilata venga posta davvero in essere con il coagularsi tra opposizione e "maggioranza dissidente". I quattro del "direttorio" sono, oltre alla D'Amelio, De Luca, Famiglietti e la Paris. L'ex senatore ha "qualcuno" in Consiglio a lui più o meno vicino ma a sostegno di Foti mentre la Paris e Famiglietti, in sostanza non hanno nulla, quindi sarebbe la D'Amelio a dover agire quale reggente di un partito e punto di riferimento di coloro i quali a lei si richiamano; L'operazione eventuale degli "irriducibili" avrebbe un suo scopo politico chiaro. E' evidente a questo punto che la "partita" si giocherebbe tra gli "irriducibili" e la D'Amelio. Per concludere: una "variabile", sulla carta c'è o ci sarebbe; potrebbe essere rappresentata da Francesco Todisco, entrato in Consiglio regionale, attivo sul territorio irpino con incontri con gli amministratori, come quello di un paio di settimane addietro. Todisco ad Avellino è stato presente con la sua politica e oggi da Consigliere regionale ha di sicuro più peso specifico, politico e questo potrebbe incidere, in quale "verso", eventualmente, è da vedere; è solo una ragionamento politico.

Consiglio comunale AV; Il Sindaco "retto" dall'opposizione "To be continued"?

http://www.cinquerighe.it/2016/07/15/consiglio_comunale_av_il_

sindaco_retto_dallopposizione_to_be_continued/index.php .

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