Avellino. "A meno di una settimana dall’approvazione del Bilancio, del DUP e del Previsionale si è assistito ad  un'impennata di reazioni da parte di coloro che, forse, bene avrebbero fatto ad essere in aula, piuttosto che sgomitare e fare proclami “a bocce ferme”. E’ difficile sintetizzare, è difficile  comprendere in un’analisi unica i comportamenti e le decisioni prese da parte di alcuni consiglieri, i cosiddetti “dissidenti”, che hanno portato alla formazione di due gruppi “autonomi” all’interno del PD. Ma che significa?". L'interrogazione di Silvia Amodeo, Consigliere comunale del PD, tra  i "sostenitori" più fidati ma anche più realisti del Sindaco Paolo Foti, all'interno di una maggioranza oramai "circoscritta".  "Se tanto mi dà tanto,  l’indicazione del partito nazionale e regionale espressa dall’onorevole Luigi Famiglietti durante l’incontro di maggioranza pre-consiglio che ha visto, ancora una volta, riuniti i consiglieri che poi si sono recati in aula, credo che non ci possano essere interpretazioni da dare. Le parole di Famiglietti sono state nette, chiare: il Partito Democratico nazionale e regionale considererà FUORI dal PD coloro che non voteranno il bilancio che è l’atto politico fondante del ruolo di un consigliere comunale. Ora, in questi ultimi tre mesi, per non andare oltre, si sono dette e fatte tante cose..e si sono dette e fatte cose che hanno contraddetto le precedenti". La Amodeo, nella dichiarazione che ci ha rilasciato, continua con: "un esempio per tutti: le “dimissioni in bianco” sottoscritte e consegnate dal consigliere Festa all’onorevole Valentina Paris; dimissioni che, alla mancata approvazione del bilancio in prima convocazione, avrebbero dovuto percorrere la strada fino alla scrivania del Segretario Generale Feola, per essere protocollate. Nulla di ciò è accaduto. Anzi, oggi ritroviamo il consigliere Festa a capo del “gruppo autonomo Davvero democratici” di neo formazione. Evidentemente c’è stato un ripensamento e chissà che fine avrà fatto quel foglio contenente le sue dimissioni, consegnato all’onorevole Paris. Credo che il primo problema che il PD provinciale debba affrontare sia l’andamento ondivago  di un partito che mette a repentaglio la credibilità del partito stesso. In questo, la mancanza di una segreteria cittadina e provinciale resta un handicap forte che con il trascorrere del tempo amplifica il disorientamento che vige all’interno del partito stesso. Se a questo si aggiunge la  “Hybris”  che ha colpito alcuni suoi rappresentanti, va a chiudere l'analisi politica della Amodeo, si può definire il perimetro all’interno del quale ci si è mossi. Per chi non ha dimestichezza con il greco antico la “hybris” è sinonimo di delirio di onnipotenza, di tracotanza, di prevaricazione, insomma di eccesso declinato in qualunque forma. Ebbene, esempi  di “hybris” nella storia ce ne sono a decine e  tutti, inevitabilmente,  culminati con la “nemesis”. Che lo si tenga presente, quando, in prossimità di scadenze congressuali ed elettorali, la “nemesi” potrà avverarsi senza più margini di preavviso".

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