Avellino. "Dove in una città regna tanta confusione e bruttezza emerge la necessità di un miracolo dove finalmente qualcuno può riempirsi di qualche piccolo stupore inebriando occhi e anima. Non si è ancora capito perchè non si incominci dalle piccole cose, un solo riflesso mistico potrebbe illuminare la bellezza come epilogo e meta folgorante per la nostra città e per la nostra cara Piazza Libertà". Elena Iannaccone, Presidente del Movimento Irpino per il Bene Comune (MIBC) "riflette" sui lavori ancora in essere in Piazza della Libertà e sui quali, ancora non c'è la parola fine che sembrava dovesse esserci entro il 15 Agosto scorso "esrimentdo" un suo "giudizio" sulla "estetica" e "pensando" anche sul come si potrebbe apportare una "nota" che desti un minimo di "batticuore". "Mi domando ancora come e quando avverrà il prosieguo dei lavori della nostra cara Piazza della Libertà e nel contempo  mi dico spesso che nella bellezza si intuisce il fulgore dell’autenticità. La Piazza puà essere letta, vista, ascoltata, vissuta come una partitura musicale che accosta armonie e dissonanze in assolo e coro caratterizzando un luogo dove l’andatura dei piedi l’attraversa orgogliosa con il naso all’ìnsù ad ammirare anche una semplice, bella, elegante scultura che illumina e rende regale la stessa piazza. Ipotizzare di vedere realizzata almeno una scultura in quella parte di piazza già realizzata  potrebbe finalmente recare una prima vertigine di stupore e un primo battito di ali. La connessione tra bellezza, estetica e comunità è inevitabile, si inizi dai tasti più semplici, gli equilibri sociali, architettonici e comunitari sono fondamentali". Iannaccone nelle parole che ci ha "regalato" sottolinea: "La sfida dell’architettura contemporanea è in fondo, quella di creare una reale condivisione, è quella di favorire l’emergere di un "sensus communis", facendo perno sulla forza di quegli elementi simbolici che aiutano meglio l’abitare promuovendo la rigenerazione estetica e dunque la bellezza della piazza. Le sculture incorniciano i luoghi  che le ospitano divenendo galleria d’arte a cielo aperto permettendo alla piazza nel divenire nel tempo un bel belvedere ma l’importante incominciare anche con piccole cose, la stasi in questo momento sotterra noi e la città. Anche un fiore nella piazza può fare un miracolo, ma si inizi a mettere il “Seme”". 

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