Avellino. Una nota dal Partito Democratico a firma di Ottaviano Vistocco, Presidente della Commissione di Garanzia Provinciale sottolinea che "ad oggi, sia l’assemblea provinciale, sia la commissione di garanzia provinciale sono legittimamente in carica". Bene, a questo punto crediamo, gli iscritti, si chiedano o dovrebbero chiedersi come mai non venga, da chi ne ha competenza, convocata un'assemblea provinciale nella quale discutere delle varie problematiche interne al partito, ovvero un "direttorio" (c'è ancora?! Enzo De Luca, Luigi Famiglietti, Rosetta D'Amelio, Valentina Paris) che di fatto non si sa se ha "esaurito" la sua funzione alla quale era stato chiamato a seguito delle dimissioni del Segretario provinciale Carmine De Blasio, "date" lo scorso Gennaio, e quale sia, l'eventuale ruolo che ha o dovrebbe avere in questa fase che porta al Referendum sulle riforme costituzionali (sta guidando la campagna referendaria? Solo questo?) Sembra sia un quadrumvirato non "omogeno" e non poteva o potrebbe essere che così, viste le "provenienze" di ciascuno e soprattutto perchè quando il partito rimane senza guida, per scelta di qualcuno o per "necessità temporanea" si mettono assieme le diverse anime o comunque si cerca di rappresentarle al massimo, perchè il ruolo deve o dovrebbe essere temporaneo, un "traghettatore" ma come in tante cose il "temporaneo" diventa, se non permanente, oltremodo "lungo". Quindi è o no questo un momento che si deve definire di "crisi politica" del PD irpino? (Un "momento difficile" non soltanto nella provincia di Avellino come hanno manifestato  i risultati delle amministrative di Giugno, va detto e riconosciuto). Quanto sta accadendo in Irpinia, mezze vittorie o mezze sconfitte alle amministrative appunto, "migrazioni” di Comuni e/o Associazioni da un GAL all'altro, senza dimenticare la crisi "perenne" (?) al Comune di Avellino sulla quale lo stesso Sindaco Paolo Foti, non più tardi di Lunedì sera in Assise comunale, riferendosi alle fibrillazioni a palazzo di Città, ha detto di una situazione "...resa più difficile dalle dimissioni del segretario provinciale del Pd; dall’assenza, fin dall’inizio del mio mandato, di un segretario cittadino e, da ultimo, dalle dimissioni del capogruppo consiliare, contestato da quegli stessi gruppetti che ora hanno messo nel mirino il Sindaco e la continuità stessa di questa esperienza". Quindi anche alla luce di queste parole e di quanti hanno "lamentato" l'assenza di riunioni "istituzionali patitiche" (se non incontri organizzati da "singoli"), per affrontare tutto questo e altro non sarebbe utile convocare un'Assemblea dove "sentire" quanti hanno "diritto a partecipare”, un'assemblea allargata, iscritti, simpatizzanti, aperta a chi fa parte, ad esempio, dei comitati referendari anche se non “tesserati” PD ma che  in un qualche modo aderiscono a un progetto, a una parte di esso, per decidere sulla linea seguire, anche a breve termine, visto che dovrebbe esserci un Congresso nazionale dopo il Referendum (entro la fine dell'anno, allarghiamo la forbice al massimo) per poi “ripartire” senza affanni almeno per un po’? Visto che è stato chiesto l'intervento (anche da qui si potrà risalire a ritroso alle lettere, alla costituzione di nuovi gruppi in seno al Consiglio comunale, all'ACS, a un documento successivo, all'annunciata sfiducia a Foti) del Segretario Nazionale, Matteo Renzi anche Capo del Governo affinchè intervenisse o intervenga (sembrerebbe ancora non abbia risposto) per "defenestrare il Sindaco" e impedire l'implosione del PD non sarebbe ancora più giusto "interpellare se stessi", la propria base, come dicevano i politici di una volta per "sentire il polso" e capire se c'è il "battito"?

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