Avellino. "In zoologia, il Genere Mus, Famiglia Muridae, Ordine Rodentia, non prevede la Specie: " topessa".
Il neologismo creato non raggiunge lo scopo di essere simpaticamente ironico nei confronti delle donne presenti in Consiglio Comunale, senza essere offensivo. Pensare di essere in grado di bypassarne il significato allusivo è pura presunzione. Sarebbe stato senz'altro più accettabile definirci "tuppesse", termine che identifica, nel vocabolario della lingua napoletana, la figura di una simpatica popolana col "tuppo". Ma si sa...qui tutti si consentono tutto ed è evidente che lo scopo era tutt'altro che descrivere figure di donne simpatiche (o, peggio, con cervello). A volte, anche chi passa per uomo di cultura, scivola rovinosamente sulle più elementari regole di rispetto e di buona educazione". Questo il post apparso sul proprio profilo social di Silvia Amodeo, esponente PD e consigliere comunale di Avellino. Non commentiamo e nè vogliamo capire la genesi di questo. Sappiamo solo che un'altra donna avellinese, Maria Rusolo, anche lei PD (ma sarà una coincidenza) è stata vittima o si è sentita vittima di attacchi simili: "Donna con le chiazze, pezzata e questo perchè non possono colpirci come professioniste e per il nostro impegno in politica". Una sorta di cyberbullismo "de noantri" che avrebbe preso di mira le donne forti, coraggiose, colte, impegnate nel mondo della cultura e in politica. Sta accadendo questo? Perchè? In Irpinia, come nel resto del mondo c'è bisogno di queste donne e i "maschietti" invece che "soffrirle" dovrebbero prenderne esempio e "accompagnarle" in un cammino di civiltà che ancora deve essere compiuto per "aprire" la strada che porta alla "vera parità dei sessi". Non c'è cosa peggiore del "sessismo" perchè tende ad umiliare le donne e contro i "leoni da tastiera" che fa rima con (?) bisogna unirsi, contro questi e non solo: resistere e vincere.

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