Avellino. Il Consiglio comiunale si riunirà il prossimo 4 Ottobre in prima convocazione ed eventualmente il 5 in seconda convocazione. Sul "tavolo" gli "equilibti di bilancio" che lo scorso 19 hanno determinato la condizione "sospesa" del Civico Consesso che potrebbe portare, in caso di non approvazione dell'ordine del giorno alla "caduta" dell'Amministrazione; quindi "maggioranza cercasi". Il gruppo dei "Democratici per il Cambiamento" (Salvatore Cucciniello, Francesca Medugno, Gerardo Melillo) starebbe valutando l'ipotesi di votare contro diversamente da quanto fatto la scorsa settimana in cui non si presentarono in aula. Se così dovesse essere, per il Sindaco Paolo Foti e la sua Giunta occorrerebbero almeno 4 "aiutini" dall'opposizione e questo sarebbe francamente difficile altrimenti potrebbe andare persa la credibilità politica visto il "no" espresso oltre che Lunedì 19 anche a Luglio per lo stesso Bilancio. I"dameliani" potrebbero, al più, di nuovo non presentarsi e quindi la strada seppure stretta potrebbe rimanere percorribile con un paio di "defaiances" da parte dell'opposizione. Il mimino di logica politica imporrebbe che la seduta consiliare si tenga in prima convocazione in modo che lo "scontro" avvenga a "viso aperto". La "politica" e quanto accade da tre anni e più in Consiglio comunale ci ha abituato a tutto e quindi continuaiamo a non scommettere sulla "fine o continuazione" di questa consiliatura. Di certo, riconoscendo l'autonomia del gruppo dei "dameliani" e la non "ingerenza" di Rosetta D'Amelio quindi il rispetto dei ruoli, non ci si può nascondere che la stessa, membro del "direttorio" provinciale del PD, Presidente del Coonsiglio regionale, autorevole esponente nazionale del Partito, tra l'altro, come se non bastasse anche nel "bel mezzo" della fase di avvicinamento al voto del Referendum costituzionale e a un Congresso nazionale e quindi provinciale che dovrebbe tenersi nel prossimo anno (anticipato) dovesse, in un qualche modo, essere chiamata a dovere esprimersi, dare un "consiglio" dovrebbe assumersi la responsabilità politica di far "cadere" un Sindaco "democratico" ma anche il "merito", dipende dal punto di vista, di "staccare la spina" ad un'amministrazione "persa" nei meandri di un percorso di per sè difficile, magari reso tale da altri ma anche da se stessi; del resto lo stesso Sindaco aveva dichiarato: "Ritengo archiviato il mio programma di mandato con cui ci siamo candidati tre anni fa".

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