La campagna referendaria del "Basta un SI" prevede un regolamento che va dalla costituzione alla gestione dell'attività passando per il dinanziamento; Riportiamo: "Il Coordinatore si impegna a versare, per conto del singolo Comitato, un contributo pari a 50 euro al “Comitato Nazionale Basta un sì”, effettuando un versamento sul conto corrente intestato a “Comitato Nazionale Basta un sì” con IBAN IT18J0616002871100000001028 – BIC/SWIFT: CRFIIT3F919 indicando come causale il codice e il nome del comitato di cui si richiede la registrazione. I contributi dei singoli Comitati saranno utilizzati per le spese afferenti la promozione del sì al referendum sulla riforma della seconda parte della Costituzione. Ogni ulteriore contributo per finanziare l’attività del singolo Comitato sarà determinato e gesti­to direttamente ed autonomamente dai singoli Comitati, nel rispetto della legge ed assicuran­do trasparenza e correttezza nella tenuta dei conti. Il fondo comune associativo è separato ed autonomo a tutti gli effetti dal patrimonio del “Co­mitato Nazionale Basta un sì”. Il “Comitato Nazionale Basta un sì” non è in alcun modo responsabile, a nessun titolo, né della fonte di qualsivoglia forma di contributo e/o finanziamento diretto ed indiretto ricevuto dai singoli Comitati, né della gestione del fondo comune associativo dei Comitati stessi. Il “Comitato Nazionale Basta un sì” non risponde in nessun caso delle obbligazio­ni assunte da e/o nell’interesse dei singoli Comitati. Le predette modalità di gestione del finanziamento potrebbero essere modificate su indica­zione del “Comitato Nazionale Basta un sì” qualora ciò si renda necessario per adeguarsi alle disposizioni normative". Ebbene, non sappiamo quanti Comitati siano stati costituiti, meglio, ci siamo presi la briga di andarli a cercare anche perchè si presume che altri ne verranno visto che la "campagna continua" ad oggi non si sa quando finirà perchè manca la data del voto (domani, la fissazione? Mancano comunque una manciata e poco più di giorni alla scadenza del termine perchè venga stabilittà). Poniamo i 10000 che era nelle intenzioni iniziali: 10000 x 50=500000 euro. Questi verranno gestiti dal "nazionale" ma già nella "regola" è stabilito, previsto, ipotizzato l'autofinanziamento. A questo punto, ci è stato detto che il fondo nazionale dovrebbe coprire, ad esempio, invio alle federazioni di manifesti, materiale di vario genere collegato ma con 50 euro ci viene ribadito si stampano poche cose "è come se ad Avellino avessimo a disposizione 150/200 euro ma con questi non si paga nemmeno il fitto di una sala". La prporzione dovrebbe essere visto quanto scritto e dettoci: Basta un SI : Comitati= €50 : x; Questa cifra non basterebbe a coprire, manifesti, volantini, affitto sale, materiale, per la diffusione audio (microfoni, semplificando), spese per lo spostamento di ciascuno, eventuali telefonate, l'invito eventuale di Costituzionalisti (parteciperanno a proprie spese, auto, telepass, benzina, vitto) e quanto altro. Questo vorrebbe dire che la maggior parte dela campagna sarà fonte di autofinanziamento dei Comitati? E' precisto un rimborso "di Stato" per il Comitato centrale? (Non ci è stato detto con sicurezza) le spese provennti da finanziamento proprio debbono essere rendicontate ma verranno rimborsate o sono spese a fondo perduto di chi si impegna per passione? Insomma qualcuno vuole capire meglio senza accusare, insinuare, ipotizzare. Siamo certi della massima trasparenza così come che quanto più la si "ampli e pratichi" meglio sarebbe. Ebbe, chiarire ulteriormente perchè un sedicenne che participerebbe a un Comitato non ha i soldi, o potrebbe non avere i soldi da impegare in un finanziamento, se non la "paghetta" di mamma e papà ma se lavorano, così come non tutti i partecipanti ai comitati, immaginiamo verosimilmente abbiano stipendio. Questo nasce anche alla luce di una raccolta firme per il SI da proporre per il Referendum (hanno raggiunto le 500000 e sembra riceveranno "qualcosa" a rimborso) che in realtà non ve ne era bisogno in quanto il Referendum era di fatto obbligatorio visto che in Parlamento la Riforma costituzionale non è stata approvata dai 2/3.

Riportiamo a seguire il regolamento:

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