Avellino. La "crisi" all'Ente Comune di Avellino a quattro giorni dalla seduta consiliare sembra "vivere" uno "stallo" tra le anime dei gruppi consiliari. In realtà le "trattative", il dialogo sarebbe in corso e proprio il "non esserersi lasciati" farebbe sussurrare a qualcuno, addirittura, che l'ipotesi del voto in seconda convocazione non sarebbe del tutto da escludere. E' vero che ci dovrebbero essere "pezzi" agguerriti in Assise ma qualche altro potrebbe trovare una intesa, magari anche su basi sulle quali continuare poi, proprio sul filo di lana. La riunione del Civico Consesso è prevista in prima convocazione alle ore ore 18.30 di Martedì 4 ma la "flessibilità" di un'ora è da mettere in conto. Una porta aperta ulteriore che "obbligherebbe" a stringere le fila. Il voto sugli "equilibri di bilancio" in seconda convocazione sarebbe una "sconfitta" un pò per tutti, forse tranne per i "dameliani" i quali non hanno partecipato sia a Luglio che lo scorso 19 Settembre che "decretò" il pareggio 15-15 sul'ordine del giorno che ha portato a "questo dentro o fuori", in cui il Sindaco Paolo Foti deve trovare i "numeri" per l'approvazione altrimenti "interverrà" la Prefettura, già in scena tra l'altro con una "lettera" ai Consiglieri, approvando il "documento contabile" ponendo fine alla consiliatura. "Dicevamo", posto che in diversi volevano la fine di questa esperienza, anche con lettere a Matteo Renzi per "sollecitare" la fine, il gruppo "Democratici per il Cambiamento", PD, ha posto sul tavolo di Foti un documento che attende risposte o che attende risposte tali che portino i "dalemiani" a rivedere la posizione "critica" nei confronti dell'Esecutivo. I "dameliani" non hanno votato "no" la scorsa volta mentre qualcuno lo ha fatto ed è per questo sarebbe ipotizzabile che i "15 no" non possano smentire se stessi perchè una cosa è l'astensione o la non partecipazione, altra cosa è il non prendere parte alla seduta e questo potrebbe voler dire, appunto l'attesa di risposte complessive. Ricordiamo che il documento da votare è sempre lo stesso quindi i "temini di valutazione" se hanno seguito come riteniamo, una "logica" tali devono rimanere per coerenza politica. A questo punto i tre, Salvatore Cucciniello, Francesca Medugno e Gerardo Melillo non dovrebbero compiere una "giravolta" come magari qualche altro gruppo o pezzo di gruppo ha fatto già e in più versi (andata e ritorno).

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