Abbiamo “incontrato” il Magistrato avellinese anche membro del Consiglio Giudiziario - Distretto Corte di Appello di Napoli, Isabella De Asmundis nonchè Segretario Nazionale dell'Associazione di categoria "Magistrati Onorari Uniti" che oggi ad Ariano Irpino ha preso parte al Convegno "Rapporto tra Avvocatura ed Istituzioni. Il punto sulle riforme della Giustizia. Il ruolo dell'Avvocatura". De Asmundis ha rappresentato al Sottosegretario alla Giustizia, Gennaro Migliore tutti i problemi della Magistratura Onoraria. “Circa il 90% dei processi è gestito grazie all'apporto fondamentale della Magistratura Onoraria. Senza di noi ci sarebbe una paralisi del sistema Giustizia. Rappresentiamo una risorsa fondamentale”. Molto deciso l’approccio della “Toga” avellinese la quale ha ricordato a grandi linee le tappe di una Riforma che ha avuto inizio venti anni addietro ma solo oggi comincia a “germogliare” rimanendo comunque, di fatto in fase embrionale: “La Legge delega di riforma della Magistratura Onoraria è partita con il Provvedimento nr. 57/16 che prevede il tanto agognato riordino della categoria. Ho ricordato all'attuale Vice Ministro che io personalmente quando ho iniziato a svolgere le funzioni di vice Procuratore onorario della Repubblica ero poco più che ventenne e pensavo di fare un pò di “palestra giudiziaria” in un'attività che poi si è trasformata in un vero e proprio lavoro a tempo pieno svolto con immensa passione e dedizione”; Quello della "Onoraria", una sorta di "mondo parallelo" all'interno del Sistema Giudiziario pur essendone, praticamente, la colonna portante. De Asmundis rappresenta a Migliore "di aver partecipato ai lavori della “commissione Acone” nel lontano 2001, su espressa designazione dell'allora Ministro Guido Castelli e che la tanto agognata riforma dopo quasi venti anni di incontri istituzionali, ai quali io ho sempre partecipato, è partita solo adesso attraverso il primo decreto attuativo emesso con il nr 92/16 mentre il secondo che deve contenere la parte più pregnante e qualificante della riforma ancora non è uscito. Ho sollecitato quindi il Governo a definire l'annosa questione definendo la parte relativa ai nostri compensi e alle tutele che dovrebbero essere previste per ciascun lavoratore e in maniera ancora più garantista per chi svolge le funzioni giurisdizionali, questo perché deve essere garantita l'indipendenza e la libertà di chi amministra la Giustizia. Ho richiesto espressamente che la disciplina del ruolo e delle funzioni della Magistratura Onoraria debba avvenire nell'ambito della legalità costituzionale e in modo particolare in linea con l'art 36 della Costituzione (Tutela dei Lavoratori) e delle recenti pronunce “comunitarie, Unione Europea” sul punto che prevedono la stabilizzazione delle funzioni di tutti coloro che abbiano svolto almeno 36 mesi di attività nella Pubblica Amministrazione. Ho sottolineato le condizioni di estrema criticità patrimoniale e logistica in cui la categoria sta operando da decenni, condizioni di inaccettabile sfruttamento. Noi rendiamo un preziosissimo servizio di giustizia allo Stato che con noi è in debito da troppo tempo violando i principi fondamentali delle libertà civili e costituzionali. Ho manifestato anche il forte risentimento della categoria per l'attuale situazione lavorativa auspicando una celere e pronta definizione delle legittime rivendicazioni categoriali al fine di evitare negative ricadute sul profilo elettorale (Referendum costituzionale del prossimo 4 Dicembre)". Con il Magistrato Isabella De Asmundis, visto che ci si trova ad Ariano Irpino abbiamo voluto "sfiorare" il problema dei tagli nella "geografia giudiziaria" che ha penalizzato fortemente l'alta Irpinia. "Ariano conserva una ferita aperta e inconsolabile e causa dei provvedimenti modificatori della geografia giudiziaria con ricadute estremamente negative sia sul profilo economico che giudiziario. Il Tribunale, come in molte altre sedi rappresenta il cuore palpitante della vita e della memoria storica dei paesi, ed i tagli, ritengo, apportano solo modesti effetti in ordine al risparmio di spesa e conseguenze esponenziali invece sul surmenage operativo degli uffici".

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