Avellino. In corso la campagna referendaria per il voto del 4 Dicembre sulle Riforme costituzionali "decise" dal Governo di Matteo Renzi con in prima linea il Ministro "ad hoc" Maria Elena Boschi. Il PD in Irpinia ha costituito qualche Comitato a sostegno ma sembra che qualcuno abbia difficoltà a "carburare" mentre solo un paio sembra si stiano muovendo con una certa continuità, negli ultimi giorni. Vero che manca oltre un mese e mezzo al voto ma quanto si vede non sembra corrispondere allo "spirito battagliero" che cerca di profondere Renzi, del resto siamo ben lontano, in tutto il territorio nazionale dal costituirne i 10.000 che auspicava Renzi; ad una rapida "occhiata" che, compresi quelli sparsi in tutto il mondo, si arrivi a 1/10, poco più, così pare. Questo va a rimarcare che sul territorio il PD ha perso gran parte del suo radicamento come è stato detto da tanti "democratici" stessi. Proprio su questo viene da fare una considerazione sulla "campagna" in Irpinia. Abbiamo notato e ci è stato detto che l'Onorevole Carlo Iannace, Consigliere regionale sostenga il SI e lo faccia anche "accompagnando" il PD, un pezzo di esso, aspettando ancora che venga accettata l'iscrizione. Va fatto un "plauso a chi ha avuto il merito di contattarlo, aggregarlo, di ritrovarsi con lui (o quel che è) ma va anche detto che il PD non ci pare abbia sostenuto l'iscrizione di Iannace al Partito quando il Consigliere ha avuto dei "problemi", anzi sembra siano state prese le distanze e ci sono "note" a confermarlo. Sarà stato anche giusto ma...Ora Iannace partecipa a convegni sul PSR e sul voto referendario insieme al PD. Tutto frutto di scelte libere e legittime (siamo convinti) però immaginiamo che, ad esempio, un "differenziare" la campagna sarebbe meglio anche nei confronti di tutti quanti (soprattutto donne) sostengono Iannace in quanto non crediamo che siano tutti elettori, tutte elettrici del PD oltre quanto detto in precedenza. Iannace è per il PD (è anche il suo PD nonostante non fu accettata l'iscrizione) un bacino di voti al quale ricorrere come nel caso delle regionali dove conquistò, un anno e mezzo fa, oramai, quando portò oltre 8 mila preferenze contribuendo in maniera sostanziale, o decisiva visto il suo risultato, Vincenzo De Luca a palazzo Santa Lucia. E' vero che nel voto del Referendum non è possibile fare una "identificazione" in quanto si "confonde" ma un Comitato "fai da te" del tipo "Iannace in rete per il SI" (dal gruppo regionale) darebbe una idea di chi "porta" di più sulla base della partecipazione agli incontri. Iannace, non deve essere, considerato “quello che tiene i voti”, un talismano”, un “prezzemolo” che si mette ovunque; C’è una competizione elettorale? Chiamiamo Iannace; No, non funziona così. Come disse Renzi qualche tempo addietro, sul carro non si deve salire ma lo si deve spingere; Caro PD comincia a spingere.

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