Avellino. Il Consiglio comunale è alla frutta, "risparmiamoci" il caffè. Non è possibile che dopo tre anni e mezzo di attività amministrativa con sei Esecutivi "sfilati" tra i banchi del governo cittadinoci ci si trova oggi, dopo una crisi, l'ennesima, che aveva portato quasi al commissariamento dell'Ente un mese addietro, di nuovo, di fatto, "punto e a capo", con chi come la Francesca Di Iorio del PD passa all'opposizione, Salvatore Cucciniello, PD neanche in aula ma questo è un "segno" di coerenza visto il comportamento tenuto dallo stesso negli ultimi consigli ed altri "eterni scontenti" che "nicchiano" ancora ma se si decidessero au una "mossa" tutto finirebbe e si tornerebbe alle urne. Cosa non fa prendere questa decisione? Si lascerebbe l'Istituzione "Teatro Carlo Gesualdo" senza nomine così come l'ACS? Trovare un minimo di accordo e procedere a queste nomine converrebbe alla Città e agli stessi partiti?

"Bando" a quanto sopra ci ha colpito la diversa e contrastante presa d'atto di Paolo Foti relativamente al suo mandato: Noi non commentiamo, non diciamo nulla: Leggete e traetene le conclusioni"

"Ritengo archiviato il mio programma di mandato con cui ci siamo candidati tre anni fa". Dal documento letto in aula il 5 Settembre.

"...il desiderio e la volontà, l’onore e l’orgoglio di mantenere fede ad un patto stretto con i cittadini di Avellino al momento della mia elezione, di portare fino in fondo il mandato da essi ricevuto per perseguire il bene comune e ridare speranza ad una comunità che vive da tempo, drammaticamente, i problemi di tutte le altre realtà del Sud". Dal documento letto in aula oggi.

La Riproduzione del materiale pubblicato su Cinque Righe è vietata
Note Legali