"Famiglietti e Paris, chi?" Michele Langastro, politico e amministratore di esperienza sul territorio provinciale irpino va all'attacco del "direttorio" PD che comprende olte a Luigi e Valentina, l'ex Senatore Enzo De Luca e la Presidente del consiglio regionale della Campania, Rosetta D'Amelio. Langastro vede un partito oramai sulle ginocchia per il "nulla" fatto dal "quadrumvirato". Il risultato deludente alle amministrative di Giugno è l'esempio lampante del loro non operare sinergico, anzi l'essere "mossi" da obiettivi politici che non rappresentano l'intero PD sta portando allo sfascio. L'ex Presidente della Cominità Montana "Serinese Solofrana" e attuale consigliere comunale in quel di Santo Stefano del Sole sta raccogliendo consensi intorno ad una idea, quella di "far fuori" il Direttorio perchè si arrivi ad un Congresso e quindi ad un Partito con la "pianta organica completa ed operativa" che si faccia carico delle problematiche del territorio, cosa che ora non sta avvenendo. Langastro ricorda che con la Segreteria guidata da Carmine De Blasio (dimessosi lo scorso Gennaio, per favorire un dialogo a seguito di una estenuante lotta per "cacciarlo") il partito era "dentro" le vertenze dei lavoratori, dalle Comunità Montane (forestali, alle aziende in difficoltà). Tutto questo ora non c'è più e la "colpa politica", Langastro la attribuisce ai "quattro". Paris e Famiglietti degli "illustri sconosciuti" che si ritrovano in Parlamento "per caso", dei "miracolati politici" che provengono da una storia recente del tuttu opposta a questa nella quale oggi "marciano", De Luca "sta perdendo i gradi" così come si dice "deluso" dalla D'Amelio, in Regione da due mandati e più e su questo, ad esempio, Langastro rincara la "dose"; il "diastro" politico amministrativo delle Comunità Montane è frutto di una Legge che ha visto tra i protagonistri, De Luca in una fase, prima di essere eletto in Senato, la D'Amelio e Luigi Anzalone poi. Le Comunità Montane dovrebbero avere due capitoli si spesa, uno, per semplificare, quello a far funzionale l'intera macchina e l'altro per i forestali. Oggi i problemi sono sotto gli occhi di tutti. Langastro non nega le difficoltà di un PD anche se per ora tutto sembra poter in un qualche modo procedere in quanto il centrodestra non esiste e a sinistra dello stesso non vi è quasi nulla ma il lavoro da fare, secondo chi proviene dalla tradizione democristiana ma che ha sempre guardato a sinistra è tanto, proprio per non trovarsi, paradossalmente, impreparati, davanti a una eventuale riorganizzazione del centrodestra che rischia di essere favorita da un PD molto "variegato" soprattutto a livello locale dove niente, lo tiene insieme. L'iniziativa che verrà lanciata nei prossimi giorni vuole "pungolare" tutti affinchè ci si svegli dal torpore e lavorare. Langastro precisa che la sua non è una guerra a nessuno, è amico di tutti, di qualcuno un pò di più come Pennetta (dai tempi della candidatura di questi alla Regione) De Blasio, Enzo Venezia e Franco Vittoria mentre con qualche altro un pò di meno, come con i quattro del "direttorio". Michele Langastro chiude con una domanda: Chi ha deciso che il PD presenterà una lista unica per le elezioni provinciali" del 27 Novembre con chi si è consultato? Hanno mai chiesto ai rappresentanti sul territorio? Agli Amministratori?

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