Gianni Cuperlo verso il votare SI al Referendum sulle Riforme del prossimo 4 Dicembre. Alla "Leopola", Firenze, il "raduno" dei renziani viene annunciata la firma da parte dell'ultimo presidente della FGCI (Federazione Giovani Comunisti Italiani) sulla bozza di "revisione" della Legge elettorale. Cuperlo fa parte del Comitato interno al PD che deve "sondare" la possibilità di apportare modiche; la bozza preve il cambiare la modalità di elezione dei Senatori (nel Senato dei 100), l'istituzione dei collegi elettorali, il superare il ballottaggio con un premio di maggioranza che non sia "esorbitante". Il "combinato" Legge Elettorale-Riforma costituzione era da "spezzare" dal punto di vista dei "NO", Cuperlo ha chiesto  Matteo Renzi, Capo del Governo e Presidente del Consiglio di adoperarsi affinchè la parola scritta non sia "volatile". Renzi porta a casa un altro successo che potrebbe "usare" contro gli oppositori interni sempre più "pallidi". Molti "compagni" di opposizione interna continuano a non fidarsi del "fiorentino", visto i trascorsi, le retromarce ma è anche vero che qualcuno ha deciso di votare NO, come ad esempio, lo stesso Pierluigi Bersani, che sembrava l'eterno "nicchiatore", proprio in questi giorni della "trattativa"; Quindi, quelli della frangia del No, mossisi prima della definizione della bozza potrebbero ora apparire come "pretestuosi". Qualcuno sembrerebbe "accusare" Cuperlo di "tradimento" ma in realtà questa "mossa" potrebbe rivelarsi: l'arma vincente sia per Renzi che per lo stesso Cuperlo o un'arma a doppio taglio; Se Renzi non dovesse arrivare a modificare la Legge elettorale rischierebbe di passare definitivamente per uno che "promette e non mantiene" e qualche "motivo" per pensarlo lo ha dato, pare e Cuperlo potrebbe essere visto come poltico ingenuo. Cosa accadrà lo si vedrà presto.

La Riproduzione del materiale pubblicato su Cinque Righe è vietata
Note Legali