Donald JohnTrump nato a New York il 14 Giugno 1946 è il 45° Presidente degli Stati Uniti d'America. Una lezione di democrazia che il popolo amercano fornisce al mondo ma soprattutto "evidenzia" che non basta essere donna e moglie di un ex Presidente, Bill Clinton, per conquistarsi il diritto alla Casa Bianca. Hillary Rodman Clinton vista come una donna espressione dei poteri forti, "nonostante" sia del partito Democratico, è stata "legnata" dal popolo amercano, quello sofferente, povero che ha visto in otto anni di amministrazione Barack Obama (primo presidente di colore nella storia a stelle e strisce che a questo punto si deve dire, non fu votato 8 anni addietro "solo" per dare il senso di una "apertura") e altro fallimento, un Paese impoverirsi nella "middle class", la classe media e quella degli operai. La "globalizzazione", la "delocalizzazione delle industrie nelle aree centali degli States ha finito per "arricchiere i potenti, i poteri forti". Gli "indicatori" segnavano una "ripresa" economica ma questa non è nel "piccolo portafogli" del cittadino comune ma nei "dividendi" degli azionisti delle banche, delle grandi realtà economiche e finanziarie. La Clinton è stata considerata, si potrebbe ritenere, come una donna "assetata di potere" che ha "sopportato" il tradimento del marito avvenuto nello "studio ovale" all'eopoca della Presidenza di Bill alla fine degli anni 1990. Una donna, ritenuta troppo "attigua" ai poteri forti che ha perso il contatto con la realtà sofferente. Che abbia vinto Trump, egli stesso un "potente", il tycoon-magnate, un uomo con il conflitto d'interesse, con molte contraddizioni politiche e non, avversato dal suo stesso partito, i Repubblicani, un uomo sembra più a destra del stesso "party" è sinonimo di quanto l'America soffra, di quanto il "popolo se ne freghi" dei potenti e non è interessata a fare la "balia" al Mondo. Cosa deve insegnare questa elezione? Bisogna capire che gli "slogan" non contano, non basta essere donna per "comandare", essere amata e votata, non è bastato l'essere stata la Firtst Lady, Segretario di Stato e quanto altro (la Libia è opera della Clinton?), non basta che "lo star-system" ti appoggi o faccia "promesse ridicole" che sembrerebbero "sfottere", prendere in giro l'intelligenza di un popolo; non bastano milioni di dollari di finanziamenti (Trump ha fatto campagna, sostanzialmente con i sui milioni o comunque con molte meno "donazioni" rispetto alla "rosa"); la ricchezza (sulla qule si può anche discutere ma fino ad un certo punto) di Trump è di Trump e ne ha utilizzato parte per "battere" l'America "contea per contea"; la Clinton non lo ha fatto, si è affidata alla popolarità della Firt Lady uscente Michelle Obama, insomma ha "delegato" credendo che bastasse il "nome" per vincere; da non dimenticare che i Democratici" il candidato vincente lo avevano, il Socialista Bernie Sanders, un uomo "anziano" ma amato dai giovani che ha "dovuto" dedere il passo, non per "galanteria". Altra cosa, per chiudere: Dobbiamo porci la domanda su quanto siano attendibili i sondaggi (anche il 12% avanti la Clinton), su quanto eventualmente possano essere "politicamente indirizzati" e se tanti hanno dichiarato un voto per un altro, è un altro segno di un popolo intelligente che non si fida e non si fa portare "a capezza", non si fa trascinare, guidare; trump ha parlato alla "pancia" del Popolo? Ha fatto bene, è lì che soffre il popolo, quando ha fame; La politica impari che non si "dialoga" con i "conti corrente". Più "America in America", recita il cappellino di Trump: "Make America Great Again-Rendiamo l'America di nuovo grande".

Seguuono foto Trump con cappellino; Trump-Clinton stretta di mano; Il Socialista Bernie Sanders.

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