Il Congresso PD dovrebbe avvicinarsi. Se come "promesso" da Matteo Renzi, Segretario nazionale e Capo del Governo, dal dopo Referendum costituzionale del 4 Dicembre si avvierà la fase che porta al rinnovo degli organismi statutari allora ne vedremo delle belle, sia a livello nazionale che in Irpinia. Proprio in provincia di Avellino potremmo assistere a sorprese clamorose con qualcuno che potrebbe essere costretto a fare giravolte o ingoiare il rospo. Infatti, i due grandi blocchi, al momento sembrerebbero essere rappresentati da Rosetta D'Amelio, presidente del Consiglio regionale della Campania "vicina" al Governatore Vincenzo De Luca e Gianluca Festa, si proprio lui, colui il quale è stato espulso, riammesso, "finito sotto inchiesta politica con rischio di nuova espulsione" ma volendo essere realistici non accadrà; la "imputazione" era, è la costituzione del gruppo "Democratici per Davvero" al Comune di Avellino ma questo è stato sciolto lo scorso 7 ed inoltre è candidato nella lista PD alle provinciali del 27 Novembre, dato vicino a Umberto Del Basso De Caro ma anche a Angelo Antonio D'Agostino, SC attiguo al PD, visto come "funziona" ad Avellino e con "certi GAL". Festa viene descritto come l'uomo politico dalle tante contraddizioni, crediamo non più di tanti altri; Se fosse il più "coerente nelle contraddizioni"? Altra area molto in difficoltà sarebbe quella dell'ex Segretario provinciale, Carmine De Blasio, gli OpenIrpinia "boys" e Radici Democratiche, l'area socialista. De Blasio sembra avere come approdo sia l’area De Luca che Del Basso De Caro anche se la seconda opzione, ossia seguire l’area socialista sarebbe più contraddittoria del seguire la D’Amelio con De Luca, il salernitano in quanto le esperienze comuni a livello provinciale e nazionale con l’area della sinistra ex DS è stata “praticata”; De Blasio che sta lavorando molto bene con la Fortini, De Luca, la sorta di rete interprovinciale dei Piani di Zona, dovrebbe provare a costruire la sua area anche per "pesarsi" (le correnti non erano nelle idee renziane ma visto che ce ne sono a bizzeffe, una in più o in meno...) o comunque deve scegliere proprio perchè è stato il leader del partito tanto da meritandosi la "chiamata" nella Segreteria regionale. Deve scegliere per non sembrare un "trascinato": "A futura memoria". Quanto a Radici Democratiche, ci si sposta nell'alveo del Socialismo storicamente in antitesi con i valori riconducibili a quelli della ex DC (nonostante l'epoca del pentapartito) e la stessa Chiara Maffei, presidente dell'Associazione, proprio in quel di Nusco, una settimana fa, attaccò duramente l’ex presidente del consiglio e segretario dell’allora DC Ciriaco De Mita. Sull’Associazione Radici Democratiche, va fatto un pizzico di storia. In realtà non "nasce" con la Maffei presidente ma ben prima con altri esponenti, almeno come sorta di "gruppo", tra i quali Antonio Caprentieri e Michele Carluccio. Infatti l’estate scorsa RD ha iniziato a tessere la tela con Del Basso De caro per il "manifesto" PD in Irpinia in vista del Congresso ma con la Maffei apparsa, a qualcuno, un pochino “tiepida” in quanto l’esperienza nella Segreteria De Blasio chiusa a Gennaio scorso sembrava venisse tradita bruscamente. In politica la gratitudine non deve esistere, deve esistere solo il rispetto, cosa diversa. La Maffei, storica esponente irpina del Partito Socialista Italiano, con De Michelis, Craxi, Martelli, deve capire cosa fare da grande, ha enormi potenzialità, forse inespresse ma ora sembra stia tornando la “socialista” di un tempo e gli "appuntamenti" con Del Basso De Caro sembrano testimoniarlo, anche perché il “corpo” di RD andrà lì, eventuali scelte diverse non avrebbero grande seguito. "Prima Socialisti e poi democratici" perla stragrande maggioranza. Ricapitolando, ben sapendo che tutto è in divenire: D'Amelio-De Luca (Presidente Regione) e Festa-Del Basso De Caro, "il resto è contorno", la definizione consegnataci. Questo "residuo, " sarebbe rappresentato da Famiglietti, Paris, De Luca che al momento sembrano propendere verso Del Basso De Caro. I "renziani di f(i)erro" sono un capitolo a parte; oggettivamente sembrano essere "numeri"; Se Festa viene descritto come l'uomo delle contraddizioni, ci si deve chiedere come si fa a passare da candidato alla segreteria PD per l'area più a sinistra, quella di provenienza ex comunista, PDS, DS, PD o "correre" ed essere eletti con Pierluigi Bersani in Parlamento per diventare "renziani della prima o seconda ora? Legittimo, è politica. Vige, dice il nostro interlocutore, il Panta Rei.

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