"Donald Trump ha dato voce agli uomini e alle donne dimenticati. L'uomo dimenticato è chiunque e riguarda tutti, americani ed europei: gli è stato tolto qualcosa durante gli anni della crisi e crede che siano state le istituzioni, le banche, la politica. Sente che a lui e ai propri figli sia stato ipotecato il futuro, ha vissuto il brivido del precipizio e non riesce a perdonarlo, quindi è arrabbiato. Non vuole più impegnarsi né votare. Allora quando passano i Trump,  i Salvini e i Grillo con il loro piffero e promettono di riscattare quest'uomo arrabbiato mandando in frantumi il sistema, questo esercita il proprio voto con rancore e sfogo", la dura analisi politica e "reprimenda" al "suo" PD da parte di Nicholas Ferrante. "È così che la democrazia diventa fragile, un ring con cui si mette alla prova il tessuto sociale. Il referendum del 4 Dicembre rischia di diventare un appuntamento da parte dei populisti per sfruttare l'onda, tutti barricati dietro il No alla riforma. Ognuno di noi dovrà, in questi pochi giorni che mancano al voto, entrare nel merito della riforma e spiegare che questa riforma è un argine all'ascesa dei populismi. I pifferai parlano alla pancia della gente senza avere una ricetta, rischiando di ipotecare il futuro soprattutto alle nuove generazioni. È proprio ai giovani che sono orientati per il No alla riforma, bisogna lanciare il messaggio secondo cui il loro No è benzina per la macchina del populismo. I Salvini e i Grillo non considerano il tuo No orientato al merito della riforma, ma si approfitteranno del tuo voto per smantellare la nostra Casa di cui la Costituzione è il pilastro; il pensiero politico di Ferrante che si avvia a conclusione. La Costituzione apre i confini dell'Italia all'Europa e promuove l'uguaglianza senza distinzioni di razza: questi principi saranno calpestati da chi sfrutterà il tuo No. Siamo tutti arrabbiati perché sembra non andare nulla, ma non lasciamoci trasportare da facili soluzioni applicate ad un mondo ormai complesso. A tutti i giovani e a tutti quelli che per la prima volta voteranno il 4 dicembre non siate cinici, pensate di poter fare la differenza guardando avanti: non consegniamo il nostro futuro a chi vuol darci un calcio e godersi lo spettacolo".

La Riproduzione del materiale pubblicato su Cinque Righe è vietata
Note Legali