Avellino. La provincia irpina sembra che in tema di sicurezza nelle scuole, relativa ai plessi, alla loro effettiva agibilità, a strutture che siano effettivamente "usufruibili" da chi diversamente abile non abbia una solo "paorola" ma tante "voci" che rischiano di creare allarmismi anchè laddove non esisterebbe "motivo di preoccupazione". Quello che gli studenti irpini, i genitori hanno bisogno di sapere con certezza è dove "mandano" i loro figli: in posti sicuri al 100% o con margine di rischio anche minimo ma comunque non accettabile? L'Assessore alla Pubblica Istruzione, alle Politiche Sociali e allo Sport della Regione Campania, Lucia Fortini, visto il suo notevole impegno e la presenza fattiva "dentro" i temi di sua prerogativa riteniamo debba intervenire sul "caso Irpinia", indipendentemente dalla "specificità di responsabilità istituzionale o tecnica" perchè a quanto sembrerebbe una parola chiara, definitiva sullo stato delle cose servirebbe, visto il "caso Cocchia", la scuola di Pratola Serra con sequestro preventivo poi non convalidato ed altro eventuale. Il Progetto "Scuola Viva" è un "passo" importante che va non solo ad implementare il modo "formare"" ma anche di "inserimento sociale"; ecco perchè l'Irpinia ha bisogno di sapere quanto oltre a quanto siano "vive", soprattutto quanto siano "sicure", visto anche che si allungano i tempi di permanenza di insegnanti ed alunni nelle strutture. Avellino, l'Irpinia (Politica e non) a qualcuno potrebbe venire da pensare che abbia bisogno di un "tutor" sempre e comunque.

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