Domenica 4 Dicembre si chiude una estenuante campagna referendaria durata 8 mesi, dall'approvazione definitiva in Parlamento, l'8 Aprile scorso della Riforma costituzionale "targata" Renzi-Boschi. Una campagna elettorale, quella del SI (il "No" ha, aveva "meno da perdere" ed ha avuto "gioco" facile in quanto ha dovuto "solo rintuzzare" le affermazione dei "SI", i "concetti" della Riforma, anche se sarebbe stato meglio entrare a fondo nello spiegare il perchè non supportarla, cosa, lo spiegarla, che in verità non hanno fatto neanche i "SI" e a loro spettava di più) piuttosto, contraddittoria a partire dallo stesso Capo del Governo e Segretario del Partito Democratico, Matteo Renzi, il quale ha puntato prima sul "personalismo", - se perdo, lascio il Governo e la politica-, poi la retromarcia, poi l'attacco duro a chi si è contrapposto sostenendo che lo facesse solo per "odio", immaginiamo politico, solo per antipatia, lasciando stare altri "termini" con i quali si definisce lo scieramento dei NO "eterogeneo" quando è proprio il Governo ad esserlo, tra tra l'altro un "Governo tecnicamente tecnico, seppur non guidato da un tecnico", poi le "battute", le spiegazioni scritte col "gessetto" sulla lavagna con l'aria da "professorino", ispirato forse dalla "buona scuola", il tour nei teatri (una raffica), presenze ad ogni ora sui media, sui social, pubblicità "stravaganti", affermazioni che in molti casi sembrano non "ricalcare" la Riforma, come quello dell'abbassamento del compenso dei Consiglieri regionali uniformandolo , per tutti su tutto il territorio nazionale (eccezione quelle a Statuto speciale, da presumere), il sostenere che si vota solo per la Riforma e non per quanto ha fatto il Governo, che se male interpretato, sembrerebbe un dire "anche se abbiamo fatto Leggi sbagliate, questo non conta, "guardate" solo la Riforma". Infine, tra le tante "rappresentazioni" citiamo quella che attacca la "casta":Se vince il No rimane; ma cosa significa? Ci sono le elezioni, le candidature, seppure bloccate in gran parte dalla Legge elettorare "Italicum", quindi la casta non rimarrebbe "per Costituzione" ma per "via Iatalicum, Legge elettorale", fatta dallo stesso Governo che entrerebbe in vigore con la "vittoria del SI", che andrebbe a rafforzare la "casta" o a formarne una "nuova" e questo, oìinoltre, detto da chi, quarantenne e poco più, "vive in politica" sin da bambino (bou-scout). Tutte contraddizioni lampanti. Quanto ai "comitati", a chi sul territorio doveva impegnarsi a fondo, qualche dubbio che lo abbia fatto, si potrebbe, eventualmente avere (alcuni sostegni al SI sembrebbero di facciata per poi tirre la "coltellata") e in tanti sembra quasi non credano nel nella "vittoria". Renzi sembra "solo" tra i suoi. Non siamo dei "pubblicitari" ma se la Riforma, che potrebbe anche essere buona, soprattutto in alcuni punti (infatti qualcuno suggeriva lo "spacchettamento") non dovesse "passare", più che demerito della stessa, sembrerebbe si possa attribuire la "colpa" a una comunicazione errata, fuorviante, eccessiva, martellante, ossessiva, quasi "giustificativa".

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