"La società è diventata qualcosa di difficile, è impossibile misurarla attraverso i sondaggi e la matematica. Assistiamo ad un incrocio di sentimenti ogni giorno diversi e contraddittori tra loro: si tratta di chimica tra le crescenti disuguaglianze, la forte crisi dello Stato Sociale, le aziende che delocalizzano, i giovani che vogliono credere in un futuro. Combiniamo tutti questi atomi ed esce fuori un mix che sta cambiando il mondo che fino ad oggi conoscevamo con un’ Europa rannicchiata, la Brexit e Trump. Chi invece dovrebbe aggiustare i guasti pare avere una cassetta con attrezzi vecchi. E l’Italia? In questi ultimi giorni siamo al rush finale di una sfida che si concluderà il 4 Dicembre: gli italiani dovranno scegliere se approvare o respingere la riforma costituzionale. Sulla riforma costituzionale si sono dette tante cose e se ne continueranno a dire, senza esclusione di colpi. Personalmente ritengo che il voto a favore della riforma sia un gesto di responsabilità da parte di ognuno per mettere a riparo l’Italia dalle forze populiste che oggi sono barricate dietro il No, in attesa di capitalizzare il risultato raggiunto. Per fare cosa? Non è dato saperlo, visto l’eterogeneità dei sostenitori". Nicholas Ferrante, esponente PD analizza il "significato" del SI e del No al Referendum costituzionale criticando duramente anche il PD invitandolo a "mettere sinistra" nel "propulsore". "Al di là degli scenari politici post voto, mi chiedo cosa hanno in comune le forze populiste di Grillo e Salvini rispetto alla Costituzione: il primo afferma con disprezzo, l'analisi dal punto di vista politico di Ferrante, che il suo non è un partito, ma un movimento e forse non avrà letto il bellissimo articolo 49 sui partiti; il secondo dimostra di non conoscere il principio di uguaglianza in tutti i suoi discorsi. La coppia Grillo-Salvini fortunatamente non è l’essenziale, potremo anche farcene una ragione. Ciò che invece interessa sono i cittadini che andranno a votare o che decideranno di restare a casa. Dal 5 di Dcembre è a loro che bisogna pensare perché un appuntamento elettorale passa, mentre le difficoltà restano. Il Partito Democratico è agli italiani da motivare e ad un’Europa da rivitalizzare che dovrà guardare, rispolverando la parola “Sinistra”. Sinistra non è un’icona o un negozio di antiquariato, anzi.  L’America con Bernie Sanders ci dice che Sinistra e conservazione siano una contraddizione in termini. Sinistra è un luogo in cui ognuno ha l’opportunità di potersi realizzare, è l’uguaglianza delle opportunità. Altrimenti non è sinistra. Da studente universitario vivo una grande città come Napoli con tutte le sue contraddizioni e camminando per strada o sui mezzi pubblici, ci si accorge che c’è bisogno di sinistra. E’ in questi luoghi, quelli di tutti i giorni, che si è gonfiato il vento della rabbia e della frustrazione. C’è chi lo chiama invece il vento degli esclusi, e non ha torto. Impossibile è non incontrare un uomo sulla quarantina che cerca di tirare avanti facendo l’ambulante perché ha perso il posto di lavoro. E non sa quando potrà riaverne un altro. Sono questi i tagliati fuori, coloro che credono con disincanto nella democrazia e che vedono la loro ascensore sociale ormai bloccata, come una gabbia.  Con rassegnazione rispondono che questa è la vita che a loro spettava fin dall’inizio. La dura realtà è sotto gli occhi di tutti e sicuramente non la si risolve a colpi di battute efficaci in centoquaranta caratteri  o slogan che di politicamente corretto non hanno nulla. I populisti oggi hanno scelto le parole e i contenuti per passare come pifferai, promettendo di riscattare quest'uomo arrabbiato che eserciterà il proprio voto con rancore e sfogo. Di fronte a tutto questo, la sinistra dovrebbe inserirsi senza esitazioni e pronunciando parole che oggi suonano un po’ pop e un po’ rock ma sicuramente autentiche. Cosa c’è di più pop che ragionare sui diritti del lavoro, che sono indice di democrazia nel Paese? E cosa c’è di più rock che mettere a riparo il welfare? Infine: cosa c’è di più nuovo che parlare di uguaglianza in una fase in cui tutto diventa liquido? Il populista dice che tutto non funziona e preferisce dare un calcio al sistema per divertirsi. Mi chiedo allora se tutto sia diventato estemporaneo, con il dibattito ridotto a performance e rappresentazione, cosa c’è di meglio che imparare a viaggiare con la gente in un pullman. E’ un metodo per familiarizzare con l’alfabeto dell’empatia. Ecco, tra la testa e la pancia un nuovo centrosinistra deve parlare dal cuore: è questa la pompa della politica che oggi si è smarrita. D’ altronde anche Papa Francesco non ha perso il vizio di spostarsi tra la gente, lui  può essere un esempio. Gaber si chiedeva cosa fosse la destra o la sinistra, quasi non credendoci più. E se un po’ di sinistra oggi ci fosse? 

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