"Discutono del loro destino senza capire che dipende dalla loro tura. Risolvano il problema della loro natura e avranno risolto il loro destino"; La citazione di Norberto Bobbio da parte di Gianni Cuperlo, all'Assemblea nazionale del PD tenuta oggi. Nonostante abbia "votato" Si al Referendum sulle Riforme costituzionale, dopo un lungo "travaglio" seguito all'accordo sulla "revisione" dell'Italicum, firma che rimetterebbe (ora serve a poco perchè ci penserà la Consulta e comunque bisognerà fare una Legge elettorale per le due Camere, non una come prevedeva l'altra), l'ultimo Segretario della Federazione giovanile Comunista, mantiene coerentemente la sua posizione "contraria" a Matteo Renzi, ex Premier perchè sconfitto al Referendum insieme al PD e ribadisce gli errori della campagna referendaria prendendo le distanze, mantenendo le distanze, da quella Riforma bocciata pesantemente. Cuperlo invita ad andare al voto ma prima bisogna passare attraverso il Congresso perchè c'è bisogno di discutere come non si è mai fatto prima perchè la sconfitta (una valanga di NO) al Referendum è stata di carattere politico e non su come è stato scritto un articolo della Riforma non approvata, ci hanno bocciato i giovani, il popolo dei "voucher", dice, chi soffre. Il Pese attraversa la crisi peggiore della "nostra vita". Manca un disegno che non sia il messaggio del potere. Fuori c'è un popolo in parte deluso, furioso, sofferente e tutti noi, non siamo percepiti come i capi, i rappresentanti di quel popolo. Un legame, continua Cuperlo, da ricurire non a "parole". Una bussola da mettere in asse con quel popolo. Per questo serve il Congresso. Cuperlo invita a rivedere la linea politica del PD affinchè non sia un partito "esangue" che cerca solo il potere ed andare al voto con una Legge elettorale che dia la possibilità ai cittadini di sceglersi la rappresentanza. Cuperlo cita Omero, poeta greco: il PD può finire come i Pretendenti, i "Proci", "parassiti" che aspiravano al trono di Ulisse cercando di conquistare la mano di Penelope ma lei, "tessendo la tela"  li "giocò" portandoli poi ad essere eliminati, uccisi e per questo, meglio esserecome l'umile Enea, che si porta sulle spalle le spoglie del padre e fonda Roma, almeno il destino attribuitogli nel racconto mitologico. Questo a dire: caricarsi sulle spalle il PD quasi morente, provando a farlo rinascere.

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