L'Assemblea nazionale del PD è composta da 100 delegati. A Roma ieri, il documento del Segretario nazionale Matteo Renzi è stato approvato con 481 voti favolevoli, 2 contrari e 10 astenuti. Numeri che non la dicono tutta in quanto la minoranza interna, in gran parte non ha votato la relazione perchè in essa era contenuta, non solo l'analisi del referendum sulle Riforme perso, anzi straperso come ha dichiarato lo stesso Renzi, il 4 Dicembre ma vi era anche l'indicazione sulla Legge elettorale da proporre alle altre forze politiche per andare al voto, anticipato o meno che sia, e per questo, essendo essa il "Mattarellum", la Legge che porta il nome del Capo dello Stato, Sergio Mattarella, la minoranza non ha partecipato al voto, per una questione di garbo nei confronti dell'inquilino del Quirinale. I numeri non sono definiti ma di certo ad arrivare a 1000 ce ne vorrebbero un'altra metà, circa. Questo rende possibile varie analisi. I "mancanti" non saranno di sicuro tutti voti contro il Segretario ma è pur vero che lo stesso è "bravo" nel serrare le fila e quindi chiamare tutti a raccolta, come alla Leopolda (tra l'altro quella di quest'anno tra le meno riuscite), per mostrare i "muscoli". Enrico Rossi, Presidente della Regione Toscana, con la corrente "Democraticisocialisti", sostiene che i numeri sono contro Renzi e se tutti lo appoggiassero potrebbe materializzarsi l'alternativa al "renzismo" nel PD, quindi all'uomo solo al comando. L'attuale Segretario aveva, prima del Referendum, "aperto" alla possibilità del Congresso anticipato (anche se come avevamo scritto, senza le dimissioni o sfiducia non è possibile indire il nuovo), "tanto che in tanti" si sono mossi per questa eventualità ma quasi all'improvviso, ieri ha chiuso la porta dicendo che si arriverà a fine mandato, quindi 2017, fine anno. (eletto l'8 Dicembre 2013). Questa nuova "retromarcia" perchè?A seguire le "percentuali" pubblicate da Rossi sulla sua pagina virtuale relative a agli eventuali "sfidanti", concorrenti per la Segreteria:

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