"Il PD irpino da quasi un anno senza Segretario, quando lo scorso Gennaio si dimise Carmine De Blasio, al fine di favorire un ampio dialogo interno e la costruzione di un partito più unito, rispetto a quanti lamentavano non fosse, si ritrova oggi con un "direttorio" (Rosetta D'Amelio, Valentina Paris, Luigi Famiglietti, Enzo De Luca) che ha viaggiato e viaggia senza unità di intenti, tanto è vero che il partito, sia alle elezioni amministrative di Primavera che al Referendum sulle Riforme del 4 Dicembre ha riportato una "scoppola sonante" da addebitare alla linea politica nazionale, certamente, ma anche e soprattutto alle "colpe" di chi, a livello locale, avrebbe dovuto favorirne la collegialità e la pluralità, tanto più che addebitava alla "precedente gestione" poca condivisione, cosa che assolutamente non era vera". La dura analidsi politica di Chiara Cacace componente dell'allora Segreteria De Blasio, attuale dirigente e consigliere comunale ad Avella, sullo "stato" del PD irpino in vista del Congresso, che però ancora non si sa quando si terrà. "Anche alle recenti elezioni provinciali (senza voto popolare), il Direttorio ha dimostrato che si è cercato di conquistare posti a palazzo Caracciolo, senza concordare linea politica e candidature in modo da rappresentare le aree oramai infinite (la Cacace lo dice con un pizzico di ironia ma soprattuto delusione in quanto il PD che sogna è un PD "unico", quantomeno non un "puzzle") all'interno del PD, se non quelle di "mezzo Direttorio", mezzo, perchè l'altra metà ha "potere" solo su se stesso. Un Direttorio che ha "frantuumato" il Partito". La Cacace, "nata" PD sostiene con amarezza: "Ci si affida al tempo che passa, perando che qualcosa cambi, qualche illuminazione arrivi. Ci si dimentica che per la credibilità politica e per il.rispetto dei cittadini e di tutti gli amici democratici che il tempo è inesorabile". La giovane esponente democratica entra nel merito del Congresso: "Mi auguro si avvii in tempi previ, ritengo che i "quattro" debbano traghettarlo in questa fase; a questo punto, affidarsi a un Commissario diventerebbe un paradosso, bisognava farlo prima, non ora, inoltre sono certa che il Direttorio guiderà questa fase attraverso regole imparziali". Inoltre: "Noi tutti, nei rispettivi ruoli dobbiamo riflettere sugli errori commessi assumendoci la respondabilità politica che ci impone di dare un indirzzo in ambiti, materie e problematiche importanti dell`Irpinia; Si parli di politiche di sviluppo e lavoro. Insomma l`auspicio è che il nostro partito, in Irpinia, sia di fatto di sostanza, capace di percorsi e programmi seri". Quanto all'Assemblea provinciale che non viene convocata, la Cacace propone una "mossa" che andrà a mettere tutti davanti alle proprie responsabilità: "L'Assemblea provinciale è il luogo deputato per la discussione, per un confronto serio, aspro, diretto, faccia a faccia. Con l'inizio del nuovo anno mi auguro prevalga il senso di responsabilità politica della Presidente Santaniello da un lato e la ragionevolezza ed unità del Direttorio dall'altro, affinchè si convochi l`Assemblea. Ritengo che la Presidente, debba convocarla al più presto; dal dopo De Blasio, non mi pare ne abbia convocata una; Abbiamo il diritto di confrontarci con serietà rispettando le legittime diversità in quella che è la sede consona al dialogo; E' ora che si dia una mossa, altrimenti possiamo provvedere noi membri a spingerla nel farlo, "autoconvocandoci", secondo le modalità previste; questo sarebbe un modo per capire quanto, veramente vogliamo questo Congresso, chi lo vuole e chi no; Basta col nascondersi". 

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