Avellino. "La vittoria del No e la conseguente bocciatura della “deforma” renziana della Costituzione comporta, tra l’altro, lo stop al processo di cancellazione delle Province. Questi  enti, allo stato, sono rimasti a metà del guado, scaduti ad istituzioni di secondo livello, privi dell’investitura che deriva dal voto diretto dei cittadini, impediti ad avere voce in capitolo sulle questioni più importanti inerenti la vita dei territori. Sostanzialmente sono enti inutili. Per questo è assolutamente necessario che il Parlamento ripristini al più presto la elezione a voto diretto degli organi di governo delle Province. C’è bisogno, infatti, di istituzioni pienamente legittimate, in grado di dare voce ai territori e di perseguire soluzioni a garanzia del bene pubblico su questioni di fondamentale importanza come il governo delle risorse idriche, la gestione dei rifiuti, la messa in sicurezza degli edifici scolastici. Questioni  che sempre più vengono sottratte al controllo ed alla partecipazione dei cittadini per essere consegnate ad organismi ristretti di amministratori dove prevalgono le logiche di potere e viene meno ogni trasparenza. Mentre le Province non ci sono più vanno proliferando AATO, comitati di ambito, comitati di distretto etc, e per ciascuno di essi c’è una lotta di potere. A tenere banco negli ultimi giorni è la elezione del comitato di distretto per le acque: tante polemiche riguardo ai criteri utilizzati per la formazione delle liste, accuse al Pd perché l’ha fatta da padrone e non ha lasciato spazio agli alleati, accuse dentro al Pd al direttorio perché è prevalsa la spartizione delle poltrone e non si è tenuto conto dei territori. Nessuno, però, che abbia spiegato per fare che si elegge il comitato di distretto: gestione pubblica o privata, Alto Calore o GESESA. Il Pd è reticente perché ambiguo: vuole privatizzare e vuole tenersi l’Alto Calore. Con il piede in due scarpe. Ma il Pd non è solo perché domina un consociativismo deteriore: attorno alla gestione degli enti di servizio si sviluppa, col contributo di pezzi consistenti della destra e del centro, la variante irpina del partito della nazione e conseguentemente si consolida un nuovo sistema di potere. Noi vogliamo rimanere al merito della questione e cioè vogliamo riaffermare la necessità di una gestione pubblica del ciclo integrato delle acque e la contrarietà ad ogni forma di privatizzazione anche perché, come per ultimo la vicenda di Latina dimostra, con i privati (ACEA) aumentano gli sprechi e di conseguenze i costi a carico dei cittadini". L'analisi politica del coordinamento provinciale di Sinistra Italiana.

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