Cumulabilità cariche presidente di Regione e commissario ad acta (comma 395). Viene di nuovo consentito ai presidenti di Regione di ricoprire anche il ruolo di commissari ad acta per la sanità in caso di Piano di rientro. Vengono dunque disapplicate le disposizioni della legge di stabilità 2015 (comma 569 della legge 190/2014) sulle incompatibilità, dal 1 gennaio 2015, della nomina a Commissario ad acta, per la gestione dei piani di rientro dei disavanzi sanitari regionali, con l'affidamento o la prosecuzione di qualsiasi incarico istituzionale, nei confronti delle regioni commissariate ai sensi dell'articolo 4, comma 2, del decreto legge 159/2007.I tavoli tecnici del Governo dovranno verificare però ogni sei mesi l'equilibrio dei bilanci sanitari delle Regioni e l'effettiva applicazione ed erogazione dei Livelli essenziali di assistenza. In caso di esito negativo della verifica e di mancata attuazione dei Piani di rientro, il Consiglio dei ministri potrà nominare un nuovo commissario ad acta, estromettendo i governatori commissari.

Con questo emendamento approvato nella Legge di Stabilità del 2016 il PD fa retromarcia (oramai, il partito, purtroppo è abituato a farne e questo probabilmente gli costa in termini elettorali) su una norma che aveva esso stesso cambiato consentendo così ai Presidenti di Regione di essere nominati Commissari ad Acta nel comparto Sanità ove appunto vi è la "gestione in deficit, quindi da sanare. E' ovvio, non siamo abituati a credere che si fanno Leggi "ad personam", nè si sono fatte, nè vengono fatte, nè saranno fatte (vogliamo, anche illusoriamente crederlo) ma dare certe "impressioni" o rischiare di darle è "pericoloso". Una Legge che non riguarda solo la Campania ma anche qualche altra regione, e anche qualche altra guida PD. Qualcuno, maliziosamente potrebbe pensare che questa è stata "abolità" circa un anno fa,  perchè, ad esempio in Campania c'era Stefano Caldoro, presidente e Commissario, di Centrodestra e oggi c'è Vincenzo De Luca di centrosinistra. Questa "malizia" non è nostra ma è nelle cronache nazionali. In Campania, non ci sarebbe urgenza di questa nomina da fare al Presidente in quanto lo stesso De Luca ha dichiarato che auspica la fine del Commissariamento entro il 2017 (leggi qui: Regione; Sanità, partiti da "sotto 0" Ora, avanti senza perdere tempo; De Luca). Ora cosa accadrà e quando ci sarà la nomina non è chiaro anche perchè le opposizioni a questo vengono da più parti politiche, anche interne allo stesso PD, non solo da "Roma", ove sembra sia stato messo tutto in "freezer". Dicevamo, interne allo stesso PD in quanto, in Campania, dopo la "botta" subita con la "cocente" sconfitta al Referendum sulle Riforme e con la percentuale peggiore, qualcuno cominica a pensare, sembrerebbe, che il "potere politico" sia un pò troppo accentrato nelle mani del Governatore che, sta subendo qualche "smacco" di troppo. Un "dominus" che in realtà non è stato mai più di tanto digerito, nè dai vertici nazionali del PD nè da quelli locali (che comunque sembrano contare poco) ed ora che si avvicinano, elezioni Politiche e Congresso PD sembrerebbe che a qualcuno comincia ad andare di traverso qualche "spina" e non vorrebbe "soffocare" quindi cerca di "espellerla" o almeno ingoiarla senza tanta "sofferenza".

La Riproduzione del materiale pubblicato su Cinque Righe è vietata
Note Legali