Avellino. Domenica Chiuso, Membro della Direzione Provinciale del Partito Democratico (entrata con l'area Davvero, quella di Gianluca Festa) ed appartenente al circolo cittadino "Il coraggio di cambiare", a quasi un'anno dalla fine della Segreteria guidata da Carmine De Blasio (18 Gennaio 2016 le dimissioni) fa con noi di cinquerighe.it qualche considerazione "veloce ma brillante" sul PD e su alcune dinamiche interne: "Sin dall'inizio mi sono ritenuta una spettatrice privilegiata che guardava il partito sia da fuori che da dentro ma ciò che ho visto non mi è mai piaciuto e non ne ho fatto mai mistero. Mi sono sempre sentita una voce fuori dal coro. Non mi sento figlia della vecchia politica e vedo solo incongruenze e dissonanze, da sempre, ma in particolar modo nell'ultimo anno. Per quel che mi riguarda, De Blasio, non doveva  essere cacciato (tanto che se non fosse stato per seri problemi familiari che mi impedirono di partecipare a quella votazione, avrei votato a favore) o comunque non doveva essere cacciato con quelle motivazioni di partenza e facendosi solo strumento di acredini tutte sul personale e che niente hanno a che vedere con la politica". Quanto al Congresso provinciale  che "latita": "Ho sempre ritenuto che se ci fossero state davvero delle motivazioni valide per il discorso politico al Congresso saremmo stati capaci di andarci immediatamente dopo, quindi...purtroppo..." . Quanto al "Direttorio" (Rosetta D'Amelio, Valentina Paris, Enzo De Luca, Luigi Famiglietti): "Sul Direttorio non mi esprimo anche perché è semplicemente da considerarsi uno strumento di transizione, adeguato solo se traghetta fino a un tempo da doversi per forza di cose definire. Quanto al Congresso, il senso di accelerare a questo punto io non lo comprendo proprio. Bisogna fare chiarezza, ricompattare le aree e ascoltare i dirigenti tutti" è l'urlo di Mimma. "Il partito in questo momento sembra non esserci più e io, ad esempio, vorrei farmi delle ragioni ascoltando l'assemblea, sviscerando le problematiche che ci hanno portato a questo e cercando soluzioni che non creino più le condizioni nascita dello stesso congresso"; In conclusione abbiamo chiesto alla Chiuso se il "nostro" pensiero" sul Congresso irpino potesse essere condiviso da lei, ovvero sul "procastinarlo" almeno a ridosso di quello nazionale, ad Ottobre (da scadenza naturale): "Male non sarebbe aspettare il congresso nazionale, forse sarebbe altro parametro per capire davvero quale direzione provinciale immaginare e forse il lavoro andrebbe avanti seriamente". 

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