“Credo che ormai non si possa più rimandare il tempo del Congresso. Le ragioni, a mio avviso di questa che tu chiami accelerazione è un aver compreso, forse anche un pò tardi di consentire al Pd in Irpinia di esistere; Almeno mi auguro che volontà sia stata questa”. Chiara Cacace, esponente PD di Avella e consigliere comunale. “Il PD e le sue componenti, che purtroppo ci sono e con tutti i “danni” che producono ostacolandone la crescita e l’affermarsi verso una dimensione “unica e univoca non deve più tradurre un interesse individuale ed un esserci a tutti i costi”; La Cacace ci dice: “Qualcuno dovrebbe capire di avere fatto il proprio tempo e andare, lasciare libero il partito la lacci e lacciuoli  facendo permettendo che si costruisca quella nuova politica che il partito deve interpretare diventando un riferimento per le persone. Deve dettare linee programmatiche in ambito di lavoro, sviluppo delle aree e dei territorio, ambiente, infrastrutture. Non deve subire le strumentalizzazioni di chi ha solo obiettivi personalistici ti tutela e garanzia del proprio spazio politico; Il PD prima di tutto. Credo che in Irpinia, continua la Cacace arrivando ad usare una delle metafore calcistiche care al Segretario nazionale Matteo Renzi, come anche altrove il Pd si sia perso per una consapevole e voluta scelta di quanti lo hanno messo a riposo. La gestione di questo anno ha messo il PD in panchina, è tempo di farlo scendere in campo e giocare la propria partita a viso aperto. Deve diventare un Partito Comunità capace di intercettare i problemi e risolverli con interventi seri ed immediati. Un PD in panchina questo è successo ed allora abbiamo in questo modo consentito, dico abbiamo perchè come dirigente di partito al pari di altri credo che sia giusto assumersi la responsabilit di quanto accaduto, abbiamo anche noi, dobbiamo fare anche noi “mea culpa”, consentito a meccanismi e logiche personalistiche di vincere e proliferare. Ora è davvero il tempo di guardare avanti, di esserci e di rimanere in questo Partito alla condizione di essere utili alla sua causa ed al suo programma. Un Partito che per le potenzialità che ha in Irpinia sia capace di intervenire, di dare risposte, di risolvere problemi e di indicare la strada ai suoi amministratori e dirigenti. Il Partito e la sua linea avanti. Non mi piace sinceramente l`idea che questo non sia più il tempo dei partiti, non mi piace che la società richiede qualcosa di diverso ma questo è colpa dei partiti “classici” che ha permesso al populismo di farsi largo, un certo populismo che in alcuni pezzi del nostro partito purtroppo non è esente. Dobbiamo cambiare, in un certo senso tornare al passato, al “vecchio”, inteso quali “valori e al tempo stesso sapendoci innovare nel rapporto con le “nuove” classi sociali che non hanno più la forma conosciuta. Dobbiamo aprirci ai giovani, dialogando ma non “frikkettando” o inseguire le mode. Questa idea la lascio alle onde populiste di chi dice sempre NO e assume la posizione del contro sempre. Io credo e sento che questo sia il tempo di una politica matura, credibile, condivisa e concreta in cui si recuperi quel filo diretto con cittadini e territorio, dando come esempio il sacrificio anche di "se stessi e della propria poltrona" . Ed allora si vada avanti in direzione del Congresso. Tesseramento "libero", aperto a quanti vedono oggi nel Partito Democratico quella sola possibilità di governo e di futuro”. Quanto al lavoro sul territorio la Cacace conclude dicendoci: “Stiamo intercettando la protesta che monta verso il PD che anche in Irpinia sembra dei “notabili”. Stia lavorando con un gruppo di amici e veniamo abbracciati anche da chi aveva, qualche tempo fa una visione diversa. In loro è matura l’idea che bisogna cambiare passo e uomini. Quanto ai nomi, non ne faccio ma lei sa a quali mi riferisco dei quali ha già parlando e con dei nuovi che le ho aggiunto ma non citiamo ancora sulle pagine del suo giornale”.

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