Avellino. Livio Petitto, Laura Nargi, Mario Cucciniello, Enza Ambrosone, Carmine Montanile, Lorenzo Tornatore, Giuseppe Giacobbe. Sono sei dei consiglieri comunali del PD che sembrano essere legati al sottosegretario del Governo guidato da Paolo Gentiloni, Umberto Del Basso De Caro. "Rumors" da palazzo di Città darebbero questi a vario titolo come le nuove "grane" per il Sindaco Paolo Foti. I 7 sarebbero suddivisi al loro interno in 3 frange diverse: Petitto, Nargi e Cucciniello M.. la prima; Ambrosone e Montanile, la seconda; Giacobbe e Tornatore la terza. Qualcuno li vede muoversi in assise "disarmonicamente". Uno dei riferimenti esterni, ad Avellino, del gruppo verrebbe visto in Raffaello De Stefano. Se la prospettiva dovesse essere in un qualche modo realistica o dovesse "avverarsi" saremmo ad un ennesimo "voltafaccia", ad un ennesimo comportamento politicamente "bizzarro", ad un ennesimo "svarione" del Sindaco Foti. Che l'ala legata alla Nargi (il "ramo" cultura) potesse avere qualche malumore, questo è evidente. Infatti la gestione della "crisi" del teatro Gesualdo", il "cartellone invernale" e le conseguenze naturali hanno destato perplessità nella Nargi. Anche qui. però, "nasce" una contraddizione ed è quella sull'Assessore ai Lavori Pubblici, che visto lo stato dei "lavori pubblici" in Città andrebbe politicamente scaricato. Bene fanno i due a muovere determinate questioni ma senza dimenticare l'altra sponda (il sottopasso, le fontane, i canitieri, le scuole) altrimenti rischiano l'autorete, appunto. Quanto alle altre due "frange", Ambrosone e Montanile e Giaobbe e Tornatore è da vedersi nel prossimo futuro ma di certo la Ambrosone con provenzienza dall'opposizione, UdC ora rivolta all'area socialista di Del Basso De Caro si muove su di un terreno politico che non sembra avere linearità; troppi passi, avanti, indietro (attacchi a Foti, poi in un qualche modo ritirati ma questo come una gran fetta del PD consiliare);. Su tutti però, se dovesse essere del tutto fondata questa "ricostruzione politica", non sarebbe spiegabile il ruolo di Lello De Stefano perchè all'Alto Calore Servizi è stato riconfermato col sostegno di Del Basso De Caro, dopo la rottura del sannita con Rosetta D'Amelio che "portava" un altro per la presidenza. Determinante per la rielezione di De Stefano all'ACS, però è stato il pacchetto di voti del Sindaco di Avellino Foti e quindi del Senatore Enzo De Luca. Chiunque avesse ambizioni da Sindaco conti sul "sangue irpino".

Ad ogni modo ad Avellino si sta perdendo il senso dell'appartenenza politica legata al territorio. Troppo spostato l'asse verso il beneventano. Una provincia "tirata" per la "giacca" e i suoi "modelli" la stanno facendo fare a pezzi, sembrerebbe; Avellino "preda" di beneventani, salernitani e napoletani. Se la Legge elettorale che dovesse venir fuori in Parlamento confermerà "interterritorialità" dei collegi, allora l'Irpinia sarà "feudo straniero".

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