Il PD irpino è in una fase di sbandamento. Uno dei punti di riferimento sembrerebbe essere il Sottosegretario al Ministero delle Infrastrutture, il sannita Umberto Del Basso De Caro. In realtà qualcuno inizia ad essere stanco di quella che comincerebbe ad apparire una "ingerenza" politica che verrebbe messa in atto "attraverso" amici e compagni. Del Basso De Caro quindi da qualcuno non viene visto come il punto di riferimento di un'area. E' un elemento politico, al più, che viene "cercato alla bisogna". In molti ed in molte, qualcuno ci ha sottolineato il "molte", una sorta di "harem politico" lo avrebbero avvicinato in occasione delle scorse elezioni provinciali e manterrebbero o vorrebbero instaurare contatti in vista delle future amministrative ad Avellino, anticipate o meno che siano. A qualcuno potrebbe tornare utile nella corsa a Sindaco o meglio a SindacA (come si ama oggi "femminilizzare"). Questo tentativo di operazione "un uso politico reciproco", sottolineamo il soprattutto proveniente, ci dicono, dal versante femminile del PD irpino, non va bene a tanti e tante. Del Basso De Caro, seguendo questo ragionamento si "presterebbe" a un sentimento di ostilità politica in quanto punterebbe ad allargare il suo "bacino" di voti soprattutto se la Legge elettorale dovesse confermare un pezzo dell'Irpinia collegato al Sannio oltre che a magari sostenere la parte che gli è vicina al momento. In molti, inoltre non soltanto per una questione di "basso campanilismo" ma per ragioni politico-territoriali (questioni, vertenze, prerogative), non vogliono sentir parlare o ipotizzare un PD irpino con la "longa manus" del sannita ad operare o collaborare con un "pezzo" avellinese soprattuto femminile. Le "lupe irpine non diventino streghe, altrimenti più che sbranare rischierebbero il rogo", politicamente parlando. Dopo i sindacati "Irpinia-Sannio" la "rivolta" di chi non vuole un "PD Irpinia-Sannio".

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