La sconfitta al Referendum sulle Riforme e in precedenza alle amministrative hanno acceso sempre più lo "scontro" all'interno del Partito Democratico (sempre in atto, in buona sostanza, da quando l'x Sindaco di Firenze ha preso la guida della Segreteria), tutto questo nonostante le dimissioni di Matteo Renzi da Capo del Governo ma non da Segretario nazionale del PD. Dalle "minacce" di carte bollate alle petizioni per chiedere il Congresso anticipato (scadenza naturale ad Ottobre 2017) ed arrivare ad una discussione ampia analizzando le sconfitte, la perdita di consensi nelle "periferie" soprattutto quindi l'emorragia di iscritti, questo perchè il partito si è allontanato da un elettorato che è oggi solo in minima parte di centrosinistra con una capacità di conquistare voti a sinistra assolutamente marginale. Una sinistra oramai che si sente fuori dal PD e che forse non trova più rappresentanza se non di "bandiera. Le opposizioni interne, da Rossi, Massimo D'Alema, Michele Emliano, Roberto Speranza, Gianni Cuperlo danno battaglia con qualcuno che se non pronuncia la parola "scissione", si dice pronto al "liberi tutti", come l'ex premier D'Alema, primo ex comunista a Palazzo Chigi, se Renzi va al voto anticipato senza Congresso anticipato e con l'assenza di un programma ampiamente "studiato"

Enrico Rossi, Presidente della giunta regionale della Toscana ed esponente dell'area socialista del PD invia a firmare una petizione per "imporre" il Congresso anticipato; Segue il link al"documento": "https://www.change.org/p/pd-prima-il-congresso-primailcongr… Una petizione per chiedere il Congresso straordinario. Non si può andare alle elezioni senza averlo fatto. Io, "dice" Rossi dalla sua pagina virtuale, alle carte bollate e alle minacce di scissione, preferisco una petizione da parte degli iscritti e degli elettori, da consegnare alla direzione nazionale. Mi auguro che aderiscano tutti i democratici che avvertono la necessità di una discussione seria".

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