Il PD si è incamminato verso il Congresso anticipato di qualche mese. Matteo Renzi si è dimesso, Domenica scorsa, da Segretario ed è partita la "corsa" per il rinnovo degli "organismi". In sostanza, non dovrebbe cambiare molto, se le previsioni attuali dovessero essere confermate, ovvero della nuova vittoria di Renzi alle Primarie del 30 Aprile contro gli attuali sfidanti, Michele Emiliano, Governatore della Regione Puglia che aveva sostenuto l'ex Premier anche nel 2013 ed il Ministro della Giustizia Andrea Orlando, esponente dei "Giovani Turchi", ala del Partito che non ha appoggiato e non sostiene Renzi, tranne qualche "pedina" come quella di Matteo Orfini, Presidente dell'Assemblea nazionale e Segretario "ad interim"; (Per presentare le candidature a Segretario c'è ancora qualche giorno). Su questo Congresso nazionale abbiamo "sentito" Rosetta D'Amelio, provenienza PCI, PDS, DS, quindi la Sinistra dell'ibrido (con i popolari) del PD, Presidente del Consiglio regionale della Campania, molto vicina alle posizioni del Capo della Giunta di palazzo "Santa Lucia", Vincenzo De Luca, sulla sua scelta, ancora una volta, a sostenere Renzi nonostante diversi "dameliani" hanno dichiarato di non aver votato Renzi allo scorso Congresso. Chi con la storia politica (comunista) come quella dell'ex Sindaco di Lioni, decide si dare sostegno ad un "democristiano" potrebbe apparire non molto comprensibile soprattuto "pensando" che Orlando ha riservato parole e posizioni critiche verso un Governo "partecipato" da egli stesso e un Partito che anche a "detta" del voto del Referenum costituzionale del 4 Dicembre non sono stati molto di "sinistra". A questa considerazione la D'Amelio replica: "La spiegazione è molto semplice ed è insita nella natura stessa del Pd, un partito ormai con storia decennale nel quale ho sempre fortemente creduto, cioè di un soggetto politico nel quale si sono fuse due culture e continuare a sostenere e ragionare in termini di democristiano e comunista non ha più senso, anzi è un errore da evitare. Io, quindi non faccio una scelta congressuale per scontata appartenenza storica a un mondo, ma per preferenza rispetto a una leadership che si farà portatrice di valori e di un'idea di società alla costruzione dei quali partecipa in modo importante anche la componente di sinistra".

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