La chiusura del tesseramento al Partito Democratico irpino fa registrare degli abbandoni quali quelli, per certi aspetti, già noti da qualche giorno fa Francesco Todisco del "V. Foa" di Avellino con gran parte del Circolo al seguito, Marcello Rocco del "E. Berlinguer "di Serino, Domenico Sarno, un consigliere comunale di Ariano, Antonio Ninfadoro e pezzi di Cgil. Per quanto riguarda la Confederazione sindacale di Sinistra, vicina al PD con la segreteria di Antonio Petruzziello (diversi iscritti) è significativo l'allonatanamento dai "dem" anche se il Sindacato non dovrebbe avere mai troppi intrecci con la politica, i partiti. Una considerazione anche e soprattutto da farsi in relazione all'abrogazione del Articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori da parte del Governo guidato da Matteo Renzi, anche Segretario del PD. CGIl impegnata proprio nella campagna referenzaria per abrogare due articoli riguardanti norme contenute nel Jobs Act, quello riguardante l'abrogazione dei voucher e quello sull'introdurre di nuovo maggiori tutele nei confronti dei lavoratori esternalizzati dalle Società che lavorano in appalto. Tra coloro i quali, anche fuori dal PD si muovono per organizzare un soggetto che guardi più al centrosinistra, c'è l'exparlamentare ed ex Sindaco di Atripalda, Alberta De Simone.

Il Partito Democratico irpino, sembrerebbe da un primo conteggio, far registrare un numero di adesioni inferiore alle 7000 e questo andrebbe in controtendenza a quanto pare sia avvenuto (con controlli e "riconta" da effettuare) a livello nazionale; un leggero aumento. Un dato, quello in provincia di Avellino, che significherebbe, anche dopo il risultato, tra i peggiori nazionali, al Referendum dello scorso 4 Dicembre, la perdita sempre più pesante di consenso di quelli si considerano ancora oggi i "signori" del PD locale.

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