Il PD irpino prima o poi andrà a Congresso. I tempi non sono certi ed è questa l'unica certezza da più di un anno a questa parte, dalle dimissioni che Carmine De Blasio fornì ai "recalcitranti" oppositori, il 18 Gennaio 2016 per favorire un dialogo mai avvenuto. Oggi, con il Congresso nazionale "in itinere" e le Primarie per l'elezione del Segretario da tenersi il 30 Aprile, per il PD irpino ancora non si arriva mettere la parola fine a questa "querelle tragicomica". Altro motivo che giustificherebbe tale ulteriore procastinarsi (Assunta Tartaglione, Segretario regionale aveva detto, dopo un anno di gestione del Direttorio, entro la metà di Marzo ma su quali basi?) è la "questione" delle tessere richieste online; sembra che il numero sia attorno ai 2500 ma "accettabili" solo un 500. Fino a quando non si farà luce su questo, non si stabilirà la data. A decidere saranno i vertici romani del partito, quindi la Segreteria nazionale; ed ecco il passaggio "cruciale", quello che avrebbe evitato tutto questo"bailamme", il "commissariamento della fase congressuale", quindi, pare che a determinare tempi e modi del Congresso irpino debba essere Riccardo Tramontano, il "garante" del tesseramento, "commissario congressuale". Questo nome farà "sobbalzare" mezzo partito, almeno. Se dovesse confermarsi il tutto, verrebbero "bypassati" i vertici locali ed il "pensiero" dei tesserati, perchè questo "modus operandi" non consentirebbe, almeno di decisioni successive, la convocazione dell'Assemblea provinciale, quello che in tanti hanno chiesto e continuano a fare. 

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